Trento e’ antifascista
Oggi Trento è stata percorsa da una manifestazione molto sentita e partecipata che ancora una volta ha voluto sancire il NO al fascismo anche se camuffato dietro alla sigla di casa pound o blocco studentesco.
La vile aggressione di ieri, che ha provocato tre feriti far gli studenti di sociologia, ha mobilitato le coscienze sinceramente democratiche che hanno a cuore non solo la democrazia ma anche il rispetto dei principi fondanti della nostra Costituzione repubblicana che al titolo XII delle disposizioni finali recita “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. “e ne vieta la sua ricostituzione.
Trento democratica ha voluto rispondere con questa manifestazione che ha visto la partecipazione dell’Anpi, Cso Bruno, Comitato acqua bene comune, partiti della sinistra come Sel e Rifondazione, sindacati di base, associazioni, movimenti e semplici cittadini per dire che Trento non potrà mai accettare la presenza di forze, che dietro varie sigle, praticano l’ideologia fascista.
I gravi fatti di ieri sono figli di un revisionismo storico che vuole cancellare la storia trasformando la lotta partigiana contro l’occupazione nazi fascista in una guerra civile dove tutti sono ugualmente responsabili e quindi da condannare. Mussolini e Pertini, il boia ed il partigiano messi sullo stesso piano.
Una logica dura a morire se anche la stampa locale nei suoi titoli di prima pagine hanno derubricato l’aggressione fascista a semplice “rissa fra studenti”. Questi personaggi possono agire perché godono di protezioni dentro i gangli vitali delle istituzioni ma anche della complicità di una stampa troppo asservita al potere per svolgere il suo ruolo di “guardiana della democrazia”.
L’assenza delle istituzioni che dovrebbero essere il presidio contro questi rigurgiti della cultura fascista appare non solo una grave offesa nei confronti dei giovani aggrediti, ma segna una grave regressione culturale dei rappresentanti istituzionali nei confronti dei valori Costituzionali.
Quando ogni manifestazione è prevenuta da una campagna di stampa su presunte violenze da parte dei manifestanti (vedi manifestazione NO TAV del 5 maggio ) o una manifestazione degli studenti (sciopero europeo del 14 novembre) con presenza di fumogeni ed uova viene presentata come “Assalto alla Provincia ed alle Banche” volenti o nolenti si porta acqua al mulino delle forze che puntano alla militarizzazione del territorio per reprimere il dissenso dado così fiato al “fai da te” di casa pound di cui ieri a Trento ne abbiamo avuto un anteprima.
Per questo la manifestazione odierna ha voluto mandare alla città un messaggio di lotta antifascista ed un invito ai cittadini ad essere parte attiva per la difesa dei valori Costituzionali e della democrazia rilanciando la partecipazione attiva alla vita politica senza delegare ad altri il proprio destino ed il proprio futuro.
Terminata la manifestazione il piazza Duomo si è svolto un presidio NO TAV in solidarietà con i compagni della Valsusa, ma anche del Trentino, attualmente in carcere per essersi opposti al TAV ed alle politiche di militarizzazione del territorio messe in campo dal governo per difendere (dai cittadini e abitanti della valle) i profitti delle imprese e delle cooperative impegnate a distruggere ambiente e salute per un pugno di denari.
Ezio Casagranda