Sanifonds: A volte ritornano….a spese nostre

Non sto parlando di un film, ma di sanifonds trentino.
Compito nostro è chiederci il perché di questa nuova ondata propagandistica dei fondi integrativi??
In questi giorni da parte del Comune, provincia e cooperazione (progettone) si assiste ad un nuovo attivismo, sostenuto dalla stampa, per la riapertura delle iscrizioni da parte di quei lavoratori che stando alle comunicazione ufficiali sarebbero “pentiti” di non aver aderito nello scorso anno.
Chiediamoci il perché l’Ente pubblico diventa – a nostre spese – strumenti di propaganda di fondi privati?
E perché solo per sanifonds e non anche per le assicurazioni ??
O come dice qualche maligno per questo è solo questione di tempo??
Ora sanifonds è un fondo che dovrebbe vivere id risorse proprie e quindi non si capisce perché da parte dell’ente pubblico ci sia questo protagonismo tanto da inviare a tutti i dipendenti una comunicazione personale invitandoli ad aderire a sanifonds spesso con argomentazioni puramente propagandistiche.
Le cooperative stanno organizzando con la complicità di cgilcisluil assemblee dove l’informazione viene fornita esclusivamente dal direttore di sanifonds.
Naturalmente sempre nel “pluralismo delle posizioni e per facilitare il confronto” spesso ai lavoratori che si sono permessi di sollevare qualche critica sono stati immediatamente zittiti dai sindacalisti di turno.
Questo rigurgito di campagna pro adesione sanifonds è la dimostrazione che gli interessi profondi che stanno dietro questo processo di privatizzazione sono enormi e vanno oltre gli interessi economici per coinvolgere la questione sociale, democratica e di rappresentanza. E’ la plastica dimostrazione che non c’è rispetto per le scelte del lavoratore in quanto le pressioni politico/lobbistiche continueranno fintanto che il lavoratore non cambia la sua scelta come indicato da questi poteri che si nascondono dietro i fondi.
Quindi per queti signori è necessario mantenere alta la pressione verso quei lavoratori recalcitranti e questo spiega questa nuova ondata propagandistica.
Preme però richiamare i motivi per cui USB, ma non solo, mantengono la loro scelta di contrarietà a questo modello di sanità privatizzata e un “welfare aziendale” che dovrebbe sostituire quello pubblico..
Ricordiamo che l’evolversi di questo modello (il festival dell’economia lo ha confermato) prevede che a guadagnarsi saranno le imprese ed i sindacati che ormai accettano passivamente la distruzione dello stato sociale e col tempo questi fondi sostituiranno le risorse pubbliche destinate alla sanità, scuola, ecc da parte del governo.
Mentre i padroni ci guadagnano due volte ( meno costi e più sgravi dallo Stato), mentre i sindacati incasseranno i gettoni di presenza per la partecipazione ai consigli d’amministrazione o di gestione, ai lavoratori sarà riservata l’ennesima truffa ai danni del loro salario e della loro pensione.
Infatti le aziende e gli istituti privati non hanno alcuna intenzione di soddisfare “il diritto alla salute”, hanno semplicemente intenzione di guadagnarci. Appena una voce risulterà in perdita verrà cancellata dal welfare aziendale preparando così uno scenario da incubo per milioni di persone che scopriranno di non poter accedere alle cure mediche.
Come USB intendiamo contrastare questo “patto sociale” che attraverso i fondi intendono aprire la strada, in linea con le imposizioni della troika europea, alla privatizzazione dello stato sociale cercando di informare i lavoratori dei rischi immediati e futuri.
Invitiamo i lavoratori ad organizzarsi per tornare a lottare per uno Stato Sociale universale a cui possano accedere tutti, lavoratori e disoccupati, pensionati e studenti.
Una lotta che non può fare un sindacato che trae convenienza dalla bilateralità.
P USB Lavoro Privato
Ezio Casagranda

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