Mobilita’ sostenibile: il contributo di CUB Trento

CUB appoggia la proposta di iniziativa popolare sulla Mobilità Sostenibile.

Lunedì 31 gennaio la 3 commissione del Consiglio provinciale ha affrontato la discussione sul disegno di legge di iniziativa popolare per una mobilità sostenibile. Su richiesta del M5S Ubs del Trentino ha inviato il seguente contributo.
Come CUB riteniamo che il diritto alla mobilità sia un diritto fondamentale, “UN BENE COMUNE” ed il trasposto pubblico, efficiente e gratuito ne deve essere l’architrave.
Una bestemmia per le logiche liberiste che caratterizzano le attuali politiche provinciali in materia di trasporto ma USB continua a sostenere, come dimostrano alcune sperimentazioni estere, che il trasporto pubblico gratuito crea immediati benefici sociali, riduce l’utilizzo di energia, facilita la soluzione della congestione urbana causata dal traffico, diminuisce le spese dovute ai danni ambientali, rende le città più vivibili e promuove innumerevoli aspetti di sviluppo economico oltre a facilitare i rapporti sociali ed interpersonali.
Per questo restiamo contrari a forme striscianti di esternalizzzione e privatizzazione (come nel caso di Trentino Trasporti) all’aumento delle tariffe e alla compressione dei diritti dei lavoratori per ridurre i costi ed essere “competitivi”
Costi risorse e sicurezza: per USB la mobilità è un diritto di ogni cittadino e quindi i criteri guida non possono essere i costi ma la sicurezza, l’universalità, l’efficacia e la gratuità di questo servizio.
Di conseguenza siamo favorevoli ad ogni proposta che rilanci la gratuità del trasporto pubblico il quale – come nella proposta di iniziativa popolare – va integrato con il trasporto su ferro (ma non il TAV), le ciclabili, car sharing, car pooling o altre forme di mobilità alternativa al mezzo privato per fare del trasporto pubblico lo strumento principale della mobilità.
Le risorse vanno ricercate nel tesoretto dell’A22 ( che ammonta ad oltre 550 milioni di euro) da utilizzare per finanziare il trasporto pubblico in alternativa al TAV, che è devastante dal punto di vista ambientale, costoso (stime indipendenti indicano in circa 60 miliardi di euro) ed inutile perché la produzione di sta orientando verso le politiche del KM0 e dal punto di vista occupazionale è poco rilevante.
Infine sulla sicurezza che va intesa come sicurezza di chi lavora nel trasporto ma anche dei viaggiatori. Le logiche della “competitività” anche nel settore trasporto sono utilizzate come forme di pressione inaccettabile sui lavoratori ma rischia di ripercuotersi anche sulla sicurezza dei mezzi (scarsa manutenzione, mezzi obsoleti, ecc) e quindi dei lavoratori e degli utenti.
Infine, ma sicuramente non per importanza, come CUB riteniamo importante la definizione di forme nuove di partecipazione dei lavoratori e degli utenti alla gestione ed alla definizione degli obiettivi del trasporto pubblico.
Gratuità, efficacia, capillarità, puntualità e partecipazione diretta per USB sono i cinque pilastri per dare al Trentino un vero sistema di trasporto pubblico in grado di dare concretezza al diritto alla mobilità di ogni cittadino a prescindere dalla sua condizione sociale.

p. CUB Trento
Ezio Casagranda

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