Magistratura è garante della Costituzione ?

Magistratura garante della Costituzione o braccio repressivo del governo?

È questa la domanda che ogni cittadino dovrebbe porsi davanti all’ennesima distorsione del diritto da parte della magistratura che ha colpito, oltre ai tanti altri lavoratori, anche Stefano Puzzer, licenziato dall’ Autorità portuale di Trieste, dove lavorava da 25 anni, per la sua lotta contro la famigerata “tessera verde” chiamata anche green pass.

Il tribunale del lavoro di Trieste nei giorni scorsi ha respinto il ricorso del lavoratore, confermando il suo licenziamento e dimostrando ancora una volta che il diritto può essere piegato al volere del potere, in questo caso non solo a tutela degli interessi dell’Autorità portuale ma anche delle multinazionali i cui profitti venivano intaccati dalla lotta dei lavoratori.

Purtroppo, il Tribunale di Trieste ha dato torto a Puzzer, e ciò non è avvenuto solo lì, dato che, salvo qualche rara eccezione come a Padova o a Firenze, la maggior parte dei ricorsi di lavoratori sospesi e/o licenziati a causa del covid sono stati respinti.

Lo abbiamo visto anche nel Tribunale di Trento che ha confermato il licenziamento di una lavoratrice (perché non indossava la mascherina) e ha respinto i ricorsi dei lavoratori della sanità in netto contrasto con la pronuncia del TAR della Lombardia.

Piegare i diritti sul lavoro in “concessioni”, per piegare i diritti di tutti, sembra essere la filosofia che ispira questa posizione di mero asservimento di una parte della magistratura italiana alle politiche dei vari governi e a una scienzaH costellata da conflitti di interesse e da logiche che rispondono al profitto prima che alla salute collettiva.

La vergognosa sentenza della Corte di Cassazione dello scorso dicembre, che straccia la nostra Costituzione e apre le porte a soluzioni autoritarie in nome delle varie emergenze, poggia anche sul consenso di una grossa fetta di magistratura che ha rinunciato a svolgere il suo compito a tutela dei diritti dei cittadini previsti dal diritto internazionale e dalla Costituzione italiana.

Come già il Presidente della Repubblica anche questa parte della Magistratura, ha tradito la Costituzione ed i suoi principi basilari.

L’aver sottoposto il giudice Susanna Zanda a provvedimento disciplinare da parte della Procura generale della Corte in quanto, per aver contestato in punto di diritto la fondatezza e la ragionevolezza delle restrizioni imposte col cosiddetto ‘green pass è la chiara dimostrazione che il terzo potere dello Stato si candida a ruolo di sicario dei poteri forti nazionali e internazionali.

Cub Trento

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