Primo Congresso USB del Trentino
Pubblichiamo il documento conclusivo del primo congresso provinciale di USB Trentino.
La redazione di Alternativa.
Per un Sindacato di classe autonomo ed indipendente.
Si è svolto in data odierna il primo congresso provinciale di USB del Trentino presso la sala del Brione a Rovereto.
Alla introduzione è seguito un interessante dibattito che ha evidenziato una grande voglia di continuare un’esperienza di costruzione di un sindacato di classe capace di dare una vera rappresentanza ai lavoratori e lavoratrici del privato, del pubblico e nel sociale.
Fabbrica, politiche sociali, diritti e territorio sono i terreni su cui si trova impegnato Usb sia a livello nazionale che locale per la costruzione di un grande fronte di lotta sociale e politico capace di costruire un nuovo modello sociale che abbia al centro la persona anziché sul profitto.
La partecipazione, assieme al movimento Eurostop, alle iniziative contro la UE, l’Euro e la Nato del 25 marzo scorso è stato un passaggio importante che conferma la capacità di USB di essere co-protagonista delle lotte contro la globalizzazione e per un vero internazionalismo di classe.
USB è uno dei pochi sindacati che si contrappone ad una politica del governo provinciale e nazionale, appoggiata da cgilcisluil, sempre più schiva nel risolvere i problemi sociali e dei lavoratori.
In fronte a:
1) sperperi di capitali nelle grandi inutili opere TAV e operazioni speculari territoriali
2) svendita della forza lavoro e taglio di diritti conquistati con le grandi lotte, costate anche sangue dei lavoratori, degli anni 70
3) imposizioni europee calate dall’alto utili solo nell’ingrassare gli istituti bancari a discapito di welfare pubblico.
USB ha necessità di migliorare la propria struttura incidendo sempre più con iniziative di lotta ed opposizione sui posti di lavoro, mobilitandosi e coinvolgendo la fascia debole, il proletariato.
Ad oggi l’organizzazione Trentina vanta 774 iscritti complessivi di cui, 583 deleghe sindacali comunicate ai datori lavori, 38 deleghe brevi manu e 64 deleghe provenienti da disoccupazione e mobilità, 91 iscritti nel settore Pubblico Impiego, scuola e pensionati.
Questi dati positivi indicano l’esigenza nonché la necessità dei lavoratori di organizzarsi e contrapporsi ad un sistema sempre più schiavista e proibizionista che tendenzialmente è utile agli industriali per poter speculare sulla forza lavoro.
Compito e ruolo dei lavoratori e di USB è quello di opposizione, bisogna lottare per sanità, istruzione, trasporto e alloggio gratuiti, tutela ambientale; bisogna pretendere dai palazzi del potere un’equa redistribuzione delle risorse inserendo dei reali redditi garantiti, questo perché ormai è chiara la saturazione dei siatemi di produzione non che l’automazione degli stessi. Il capitalismo non sta fallendo ma si sta rigenerando come in tutti in tutti i suoi processi storici (guerre, povertà e distruzione) e chi ci rimette come sempre è la fascia più debole (l’80% della popolazione mondiale).
Dobbiamo iniziare a lavorare ove possibile nelle fabbriche, nelle contrattazioni di secondo livello, tamponando e rimettendo in discussione le scelte dei CCNL sui temi del welfare aziendale per rilanciare la lotta per un welfare pubblico, efficiente e gratuito a partire dalla sanità ai trasporti, dalla scuola alla formazione.
Combattere il sistema degli appalti, delle esternalizzazioni e delle privatizzazioni non solo per garantire qualità e sicurezza ai cittadini ma anche per evitare che la precarietà sia vissuta dal lavoratore come male minore o peggio ancora come dato immutabile.
Porre al centro la questione del reddito di cittadinanza e del salario minimo, ragionare attorno ad un modello sociale che sostituisca il produttivismo con nuovi modelli sociali che tengano conto dei limiti della crescita, delle risorse e dell’ambiente.
Meno armi più sanità pubblica, meno tornado e più servizi pubblici efficienti e gratuiti richiedono il superamento del sistema capitalista.
Va messo al centro dell’iniziativa sindacale la lotta per cambiare a il Jobs Act sia con iniziative a livello azionale ma anche nella contrattazione aziendale rivendicando la NON applicazione del Jobs Act e contro l’uso della precarietà ed ogni forma di ricatto nei confronto dei lavoratori.
Siamo consapevoli che su questo terreno si gioca il futuro stesso del sindacato come soggetto contrattuale portatore degli interessi dei lavoratori contro la logica di sfruttamento insita nella gestione dell’impresa.
Combattere la precarietà significa lottare contro il lavoro gratuito ( expo, festival economia, tirocini vari, crediti nella scuola, ecc).
Recuperare un nuovo rapporto rapporto di iniziativa con il mondo studentesco per evitare che questi rimangano vittime della logica ricattatoria che si nasconde dietro parole come master, stage ecc. che nei fatti nasconde le nuove forme di lavoro gratuito.
Le grandi opere come il TAV, la Valdastico, il vallo tomo di Mori, il nuovo ospedale di Trento sono alcuni esempi di come il capitale finanziario usi il territorio e l’ambiente non per la tutela del cittadino, ma come strumento di profitto dove, tra le altri cose, mafia e corruzione trovano terreno fertile.
Le limitazioni al diritto di sciopero e delle libertà sindacali, lo smantellamento del diritto del lavoro e la piena libertà di licenziamento del Jobs Act, le nuove forme di legalizzazione di fatto del lavoro nero sono le punte dell’iceberg del possente attacco portato al mondo del lavoro.
USB è impegnato anche sul terreno della casa e del sociale rilanciando il ruolo di ASIA in modo di essere protagonisti nella lotta per il diritto all’abitare, contro la frammentazione sociale, i rigurgiti razzisti e xenofobi presenti anche nel nostro Trentino.
USB Trentino nel rivendicare il suo ruolo di sindacato militante, fatto da lavoratrici e lavoratori comuni, da pensionati, da disoccupati e migranti è impegnato a fornire anche un “sistema servizi” per i propri associati.
USB è, e resterà un sindacato di lotta, che offre anche servizi, ma che non rinuncia ad essere protagonista di una scommessa difficile ma entusiasmante: quella di costruire e consolidare un sindacato di CLASSE in Trentino e nel nostro Paese.
Compagni e Compagne sarà dura ma non possiamo pensare di attendere oltre, abbiamo già sopportato abbastanza e ora di riprenderci la dignità.
Approvato con voti unanimi
Rovereto, 9 aprile 2017