Trasporti esternalizzati e sicurezza
Il problema della sicurezza per quanto riguarda gli autobus utilizzati da ditte private non è mai stato trattato con la dovuta attenzione da parte del dirigente provinciale ai trasporti Andreatta e nemmeno dal presidente della Provincia Pacher. I sindacati ed i lavoratori da molto tempo hanno fatto presente alle istituzione pubbliche quali sono le magagne del settore ma per una ragione o per l’altra nulla è mai stato fatto. Anche all’assemblea pubblica organizzata la scorsa settimana dagli “Amici del trasporto pubblico”, dove sono stati invitati i candidati alle elezioni provinciali di ottobre, il rappresentante del centro-sinistra Ugo Rossi non ha saputo dare alcuna garanzia per una maggiore sicurezza degli utenti e degli autisti; anzi ha confermato che il privato è fonte di economicità per le casse pubbliche. Economicità che come si vede produce disservizi e pericolo.
Il problema non va affrontato per singoli elementi ma nel suo insieme. Le aziende private, associate nel Cta, da anni usufruiscono dell’appalto del servizio di trasporto scolastico ed ora stanno allargando la loro quota di mercato ai servizi di linea sostituendosi quindi all’attore principale, quello che dovrebbe svolgere invece il servizio, Trentino Trasporti.
Per venire incontro ai costi d’esercizio dei privati, la P.a.t. ha innanzitutto volontariamente scambiato il servizio scolastico e di linea per un servizio occasionale, contro ogni logica e soprattutto contro i lavoratori impiegati in questi servizi. Il Ccnl dell’autonoleggio riguarda servizi che non vengono svolti regolarmente mentre il servizio di trasporto scolastico come quello di linea tutto sono tranne che servizi occasionali. Alle rimostranze dei lavoratori e dei sindacati, che chiedevano correttamente l’applicazione del Ccnl degli autoferrotranvieri (che è inoltre quello applicato anche ai lavoratori di Trentino Trasporti), tecnici e politici della P.a.t. hanno risposto lavandosene sempre le mani. Le imprese private applicano quindi agli autisti un Ccnl infinitamente peggiore rispetto a quello che va applicato, pagando ai lavoratori una retribuzione che è inferiore di circa il 25%.
Non bastando questo regalo, la P.a.t. ha anche rinunciato a criteri più stringenti per la circolazione dei mezzi adibiti al trasporto scolastico, sostituendo in poche ore le norme del capitolato d’appalto e consentendo quindi l’utilizzo di mezzi indipendentemente dalla loro età. Dichiarare come ha fatto Pacher che il cambiamento delle norme del capitolato è avvenuto dopo attente valutazioni è insostenibile: non si cambiano i capitolati da un giorno all’altro, soprattutto nelle parti principali ed è lo stesso Pacher che spiega che le modifiche sono avvenute per il timore che nessun privato avrebbe partecipato alla gara. Non si può credere alle doti profetiche di Pacher ma si può credere che al Cta qualche problema pratico il primo capitolato d’appalto lo avrebbe creato.
Come è stato evidenziato negli articoli pubblicati nell’ultimo periodo dal quotidiano, alla vetustà dei mezzi si accompagnano inadempimenti riguardanti la manutenzione agli stessi come ad esempio gli pneumatici lisi, le cinture di sicurezza inutilizzabili, i cronotachigrafi con i dischi di carta che facilmente deperiscono e che non consentono un corretto controllo del rispetto delle ore di lavoro svolte dal personale. Ora si scopre un pullman con il cambio modificato. Alcuni autonoleggiatori hanno ammesso che esistono degli stratagemmi per aggirare le revisioni presso la Motorizzazione civile, aumentando quindi i pericoli per i viaggiatori ed i conducenti. E’ ora che le istituzioni pubbliche diano delle risposte serie ma è prevedibile che anche questa volta Rossi, incassato da poco il sostegno elettorale da parte dell’Associazione degli artigiani, si impegnerà a mantenere lo status quo.
Questa è l’economicità propugnata dal centro-sinistra.
Come poter fronteggiare quindi i problemi sopracitati? In primis ai lavoratori che svolgono il servizio scolastico e di linea va applicato il Ccnl adeguato perché non si può lucrare sul personale. I servizi scolastici e di linea vanno reinternalizzati e quindi gestiti direttamente da Trentino Trasporti, assumendo i lavoratori precedentemente impiegati dalle ditte private. Così facendo si garantiscono adeguate retribuzioni ed una manutenzione ai mezzi qualitativamente superiore. Non si possono più tirare in ballo come giustificazione i vincoli del patto di stabilità visto che la Corte costituzionale ha chiarito che la P.a.t. ha ampia autonomia organizzativa in merito e quindi può conservare ed aumentare le risorse da dedicare alla spesa corrente. Ai privati va lasciato solo il servizio di autonoleggio vero e proprio, senza speculare sulla spesa pubblica.
Va bloccata immediatamente da parte di Trentino Trasporti la vendita dei mezzi che ritiene obsoleti alle ditte private perché se sono obsoleti per Trentino Trasporti lo sono in qualunque altro caso. Attraverso un provvedimento normativo la P.a.t. deve prevedere il divieto di circolazione per tutti i pullman e pulmini di età superiore ai dodici anni, come inizialmente aveva previsto nel capitolato d’appalto per il servizio di trasporto scolastico e prevedere l’obbligo della presenza del tachigrafo digitale per evitare che i lavoratori del settore privato arrivino a guidare più ore di quanto previsto dalla normativa.
Per il servizio di autonoleggio vero e proprio, va previsto un apposito registro per la manutenzione dei mezzi da tenere presso la Motorizzazione civile dove vanno certificati da parte delle officine autorizzate alla manutenzione dei mezzi tutti gli interventi eseguiti sui mezzi in modo che l’ente pubblico possa controllare che i mezzi siano effettivamente manutentati e prescrivere ulteriori interventi di manutenzione.
Mirko Sighel Candidato nella lista Prc alle elezioni provinciali