Studenti in piazza contro l’austerity
Venerdì gli studenti trentini, come in altre 50 città italiane, scenderanno in piazza per manifestare il loro dissenso rispetto alle politiche di austerità targate Monti, BCE, troika che in tutta europa stanno rubando il futuro alle nuove generazione.
Come non concordare con gli studenti che nel loro volantino scrivono :“Negli ultimi anni la scuola pubblica ha dovuto subire i numerosi tagli economici da parte degli ultimi governi, sia di destra che di sinistra. I fondi necessari ai corsi di recupero, ai laboratori, agli stipendi degli insegnanti di sostegno, alla manutenzione delle scuole e alle normali attività sono stati tagliati in modo massiccio sopratutto dalla riforma Gelmini e in Trentino dalla sua gemella Dalmaso.
Ora pure il ministro Profumo e il govcerno Monti, non eletti dai cittadini e commissari delle politiche di austeruty dettate dalla BCE, vogliono portarfe avanti la politica dei tagli che, oltre a togliere soldi, trasforma la didattica in una semplice lezione frontale, rinunciando a stimolare il pensiero critico di noi studenti.
Il 5 ottbre il governo Monti ha data un ulteriore assaggio di cosa significa avere un paese commissariato: chi protesta viene mangannellato e poco importase ha solo 15 anni.”
La politica del manganello è l’unica forma di dialogo che questo governo conosce nei confronti di quanti, giovani, vecchi, studenti, operai, esodati o disocupati “osano” criticare e contestare le scelte del capitale.
Se poi aggiungiamo la’umento del coisto dei libri di testo, della mensa, dei trasposrti e degli affitti ecc il quadro appare socialmente drammatico e conferma che il percorso per una scuola di classe per soli ricchi è iniziata.
Questa gironata di mobilitazione degli studenti coincide con lo sciopero nazionale proclamato dalla FLC Cgil per chiedere investimenti nella scuola pubblica, nei settori della conoscenza, nella ricerca, nell’occupazione e nella sicurezza degli istituti scolastici.
Nonostante lo sciopero, a differenza del sindacato gli Stati Generali della Scuola Trentina – Fenalt alla amnifestazione degli studenti non è arrivata l’adesione della Flc Cgil del Trentino.
La Fenalt aderisce sia allo sciopero che alla manifestazione di venerdì come scelta di unificazione della lotta (studenti / professori) contro i tagli all’istruzione, alla scuola pubblica sono visibili a tutti, contro il blocco del contratto e degli scatti di anzianità, un precariato ormai strutturale, il bando di un concorso inutile sono soltanto alcuni tra i motivi che ci spingono a manifestare il nostro dissenso contro il Governo Monti.
Noi venerdì andiamo in piazza con gli studenti non solo perchè ne condividiamo gli obbiettivi che ne sono alla base a partire dalla lotta contro l’austerity che taglia le risorse destinate alla scuola pubblica, finanzia la scuola privata e incentiva la presenza della imprese al’interno delle università ma sopratutto perchè quei giovani che scendono in piazza rappresentano il nostro futuro, la nostra speranza di poter cambiare questa società governata da un dio mercato che tutto mercifica, lavoro, ambiente, diritti, dignità ed affetti.
Sono convinto che venerdì in piazza assieme agli studenti ci saranno lavoratori, semplici cittadini, migranti, pensionati che non vogliono arrendersi e nemmeno essere complici della macelleria sociale in atto.
Ezio Casagranda