I tagli a sport e cultura colpiscono i giovani.
In molti avevamo la speranza che il Trentino e in particolare il nostro capoluogo fossero delle anomalie virtuose esterne alla crisi culturale ed economica che ha portato il nostro paese in ginocchio. Dopo le dichiarazioni che proprio ieri sono uscite da Palazzo Thun, cioè l’annuncio di tagli previsti per la Galleria Civica, l’Asis e i trasporti pubblici ci si è rivelato d’un tratto il potenziale lato “tremontiano” dell’amministrazione del nostro “Centro-Sinistra”.
Negli ultimi anni abbiamo utilizzato la nostra autonomia, come uno scudo protettivo invece che come una risorsa per per tessere “reti” di crescita sostenibile, senza costruire risorse sul nostro territorio abbiamo drogato la nostra economia benestante con i soldi di “mamma” Provincia ciò si nota anche dalle prime dichiarazioni del Comune che ha invocato il benefit della Provincia, per uscire da quest’empasse. I tagli che il comune ha annunciato definiti giustamente dell’assessore alla Cultura Maestri ragionamenti da “ragionieri” mi spaventano; come può un’amministrazione partire colpendo settori come la cultura e lo sport così importanti per il futuro dei giovani.
Anche in Trentino stanno pericolosamente aumentando il numero dei Neet (i giovani che non studiano e non lavorano nella fascia che va dai 16 ai 29 anni) così mi riecheggia subito nella mente la terribile frase “con la cultura non si mangia” con cui uno dei ministri dell’economia più disastrosi degli ultimi anni, Giulio Tremonti, ha giustificato fino all’altro ieri i tagli lineari alla cultura.
Queste parole ci mostrano l’irreponsabilità culturale e politica di un governo che fortunatamente non è più in carica, il vero problema adesso però sarà quello di costruire gli anticorpi a questa cultura, sedimentatasi in maniera “bipartisan” dopo vent’ anni di berlusconismo. Viste le dichiarazioni del nostro Andreatta- spero che il Comune ci ripensi- penso che avremo da fare anche in Trentino.
Jacopo Zannini
Portavoce del Circolo di Trento “Ines Pisoni” SEL
Anche il comune di Trento, come altre realtà di destra e sposando la tesi tremontiana, ha anticipato quello che sarà il pareggio di bilancio che sarà inserito nella nostra Costituzione. Il provvedimento di modifica costituzionale ha iniziato oggi il suo iter in parlamento.