Presidio davanti alla Civica di Trento
Ieri mattina il Sindacato di Base Multicategoriale (S.B.M.) ha organizzato un presidio davanti ai cancelli della RSA San Bartolomeo (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, Civica di Trento) per esprimere solidarietà all’operatore socio sanitario dipendente di tale struttura, Sig. D.P.P.
Questo lavoratore da mesi è senza stipendio perché costretto a richiedere aspettativa non retribuita per impedire il suo licenziamento e, soprattutto, per curarsi dallo stato di logoramento psico-fisico subito dal 2009 anno in cui è stato assunto dalla sopra citata azienda. Lo stesso stamane si è incatenato ai cancelli dell’ azienda da cui dipende con un cartello recante la scritta: maltrattato, castigato, disprezzato, ora sofferente e senza stipendio!
Il sindacato ha preparato un volantino di denuncia dello stato in cui versano gli operatori socio sanitari, costretti a sottostare a ritmi di lavori soppressivi, con la loro salute continuamente lesa e calpestata, sottoposti ad un regime di nonnismo militare; chi osa protestare e ribellarsi viene maltrattato, isolato, punito e stremato. Tutto questo con i soldi pubblici così legittimando la domanda sul come vengono trattati realmente gli anziani ospiti.
Potrà sembrare paradossale, ma appena il presidio ha avuto inizio, una persona (pare , alle dipendenze della Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, Civica di Trento) ha tentato di investire davanti ai cancelli con un auto di servizio alcuni componenti sindacali della manifestazione e probabilmente, in balia di un attacco di ira, afferrava la mano di un rappresentante sindacale mordendolo e ferendo un altro rappresentante al braccio (entrambi finiti in ospedale con prognosi rispettivamente di 6 e 5 giorni). Sul luogo giungeva la squadra mobile, mentre il trasgressore si era già dato alla fuga senza prestare soccorso.
Se questo sindacato e la stessa opinione pubblica avessero avuto bisogno di prove tangibili sul clima di tensione esistente alla Civica, l’ aggressione di stamane fuga ogni dubbio.
La manifestazione è comunque andata avanti ad oltranza fino a quando il direttore Mario Chini si è visto costretto ad ascoltare le richieste sindacali che comprendono una convocazione scritta nella prima settimana di maggio e intanto l’ annullamento di tutti i provvedimenti disciplinari inflitti al lavoratore D.P.P.
Se il dipendente non avrà giustizia il sindacato continuerà la lotta ad oltranza…ci sono altre nove dita da offrire alla causa!
Sindacato di Base Multicategoriale.