Porfido: Lettera aperta a Zabbeni

porfido2Ci fa piacere che il segretario della Fillea Cgil Maurizio Zabbeni dichiari pubblicamente di sottoscrivere appieno l’appello lanciato già nel gennaio scorso dal Comitato Dignità sulla base del quale, già da febbraio, abbiamo dato vita al Coordinamento Lavoro Porfido. Pur non senza difficoltà stiamo cercando di impegnarci per tutelare i diritti dei lavoratori ed il bene comune costituito dalla risorsa porfido, anche a causa dell’assenza fin qui di iniziativa da parte sindacale.
Ci auguriamo che la disponibilità manifestata da Zabbeni ad affrontare le questioni poste, a partire da un Contratto che si faccia carico di tutelare i posti di lavoro, anche attraverso il superamento del cottimo, si traduca presto in fatti concreti. In questo modo si potrebbe dare al contratto provinciale un contenuto solidaristico, tale da arginare la perdita di posti di lavoro. Per questo lo invitiamo a confrontarsi con il Coordinamento al fine di dare operatività alle enunciazioni verbali. Da parte nostra abbiamo già avuto modo di confrontarci, trovando ascolto alle nostre proposte, con Fabio Fedrizzi capogruppo di minoranza in consiglio comunale a Lona Lases, come pure abbiamo preso contatto con le ASUC attraverso il presidente dell’Associazione Roberto Giovannini. Inoltre ci siamo incontrati con l’ASUC di Lases ponendo sul tappeto sia la questione relativa al mancato pagamento da mesi dei salari ai dipendenti da parte di una ditta operante in località Pianacci, sia la necessità di apportare alcune modifiche al disciplinare cave in maniera da rendere più stringenti alcuni obblighi da parte dei concessionari.
Per quanto riguarda la proposta del segretario della Fillea di commissariare i comuni, ricordiamo che proprio a livello provinciale nel 2006 si è operato impedendo che si giungesse a varare una nuova legge in materia di estrazione del porfido tale da limitare lo strapotere dei concessionari. Eppure un comitato sorto nella zona era riuscito ad elaborare una proposta di legge con tre consiglieri di maggioranza (Bombarda, Pinter e Viganò) ed uno di opposizione ( il compianto Agostino Catalano), della quale è stato impedito anche il semplice esame in commissione. Purtroppo assai scarso è stato in quell’occasione l’apporto da parte dei sindacati confederali ! Per questo non pensiamo che “la gestioni a livelli superiori” cambi nella sostanza le cose, piuttosto riteniamo vadano ripristinate alcune norme in grado di rendere più cogente l’intervento sanzionatorio da parte delle Amministrazioni Comunali, ci riferiamo appunto ai disciplinari di concessione, e vada rivista la legge provinciale in modo da garantire un migliore uso della risorsa porfido.
Una risorsa non riproducibile e da considerare, così come sostengono giustamente le ASUC, un bene comune il cui uso deve avvenire nell’interesse prioritario della comunità, con la consapevolezza che esistono dei limiti alla possibilità di distruggere le montagne senza compromettere la vivibilità ambientale. Purtroppo si è perso fin troppo tempo dall’inizio della crisi per intervenire in questo senso e la situazione si sta velocemente deteriorando avviandosi a superare il punto di non ritorno.
Nell’attesa di avviare con il Sindacato un confronto costruttivo su tali problematiche invitiamo il signor Zabbeni a richiamare quei funzionari sindacali che cercano, senz’altro a sua insaputa, di mettere in cattiva luce la nostra iniziativa ed a fare i passi necessari affinchè anche la Filca Cisl assuma un atteggiamento più costruttivo.

Per il Coordinamento Lavoro Porfido

Demetrio Fontana, Walter Ferrari, Zudim Hamidi e Vigilio Valentini

Lona, 31 marzo 2014

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