Diritto alla salute e alla libertà di cura

Stiamo raccogliendo molte segnalazioni da lavoratrici e lavoratori di vari settori secondo le quali alcune organizzazioni sindacali si stanno proponendo in più sedi in termini propositivi per l’obbligo vaccinale con varie tonalità che vanno dalle penalizzazioni economiche, alle sospensioni dal servizio fino al licenziamento o alla mancata assunzione.

Molti sindacalisti invocano il Governo nell’emanare una legge che di fatto obblighi tutti i lavoratori a vaccinarsi, anche se contrario alla nostra costituzione. Affinché sia chiaro il diritto alla libera scelta di cura in questo Paese riportiamo l’art. 32 della Costituzione:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce le cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

Per questo esprimiamo con precisione la nostra posizione

  • ogni persona è libera di decidere la scelta di cura, anche in accordo con il proprio medico di fiducia;
  • ogni persona deve essere libera di vaccinarsi oppure no, senza conseguenze e penalizzazioni giuridiche o economiche;
  • chi viene sottoposto a vaccinazione deve essere preventivamente informato sui possibili esiti avversi del trattamento (preventivamente significa in tempo utile per una attenta ponderazione e valutazione, non all’atto della somministrazione come una semplice formalità);
  • il consenso al trattamento deve essere un atto specifico e deve contenere l’assicurazione del risarcimento a carico dell’ente somministratore per possibili danni conseguenti ad eventi avversi in merito alla vaccinazione;

inoltre

  • affinché la scelta sia effettivamente libera deve essere garantita la libera scelta del tipo di vaccino in commercio;
  • deve essere istituito un registro pubblico con rapporti mensili sui danni da vaccino riscontrati (con tutela della riservatezza dei dati personali);
  • la sanità non può più essere materia di contrattazione (sanità complementare e privata) e non deve esistere la monetizzazione della salute, non si può delegare alle aziende o alle organizzazioni sindacali le scelte terapeutiche e di cura e di prevenzione;
  • chiediamo il rilancio della Sanità Pubblica con l’assunzione a tempo indeterminato di personale medico ed infermieristico, la riapertura degli ospedali pubblici chiusi per un cinismo economico, poli sanitari di prossimità territoriale e la cancellazione della nomina dei primari da parte della politica.

USB Trentino

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