Autisti di Trentino Trasporti e le “pacche sulle spalle”
Abbiamo letto l’articolo pubblicato dal “Il Dolomiti” il 22 giugno scorso, riferito all’incidente in via Calepina in centro a Trento e, senza voler entrare nel merito delle cause di quanto successo e delle eventuali conseguenze per l’autista, ci preme richiamare la Vostra attenzione sulla frase che chiude l’articolo “Perché se una sbadataggine del genere l’avesse fatta un privato difficilmente se la sarebbe cavata con una pacca sulla spalla.”
Tale affermazione la riteniamo alquanto superficiale oltre che non veritiera della realtà che gli autisti vivono tutti i giorni.
Ci saremmo aspettati che accanto alla denuncia del fatto il giornalista fosse andato a verificare le condizioni di lavoro degli autisti, ad analizzare sui motivi per cui la Trentino Trasporti non riesce a trovare autisti sull’urbano di Trento, a ricercare eventuali cause per cui, nonostante i cospicui contributi della PAT, non si trovano giovani e/o meno giovani che intendano fare la patente per guidare l’autobus o indagare sui motivi per cui aumentano le aggressioni agli autisti, sul fatto che spesso l’autobus è in ritardo e l’autista si vede costretto al salto delle pause per garantire l’efficienza del servizio, o sul fatto che si viaggia su mezzi rumorosi con condizionatori mal funzionanti e/o mancanti che costringe l’autista – e gli utenti – ad una sauna itinerante in città.
Ciò gli avrebbe permesso di confutare le affermazioni del dott. Andreatta del Servizio Trasporti Pubblici sia sull’ammontare delle retribuzioni degli autisti che sul fatto che al tempo del militare obbligatorio si trovavano più autisti.
Affermazioni che come USB respingiamo in quanto fuorvianti del problema reale che si chiama bassi salari, turni pesanti, ricorso esagerato alle contestazioni disciplinari, alzate alle 4 di mattina per chiedere le ferie, la mancanza dei servi igienici al capolinea (con tutte le conseguenze che questo comporta per il lavoratore e la lavoratrice di Trentino Trasporti), percorsi che non sempre rispettano le norme del codice della strada (con il rischio a totale carico dell’autista) la mancanza di corsie preferenziali e nelle ore di punta deve affrontare il traffico caotico della città.
E tutto questo mentre, come si evince dalla stampa locale, il Consiglio di Amministrazione ha ottenuto un aumento degli emolumenti in un contesto alquanto problematico. Lo stesso CDA che ricorre in Cassazione per contestare una scelta del Tribunale di Trento che restituiva agli autisti dell’urbano i 24 minuti di pausa per il recupero dello stress dovuto all’agente unico ed il loro contratto aziendale è scaduto dal 2001 mentre in questi anni sono aumentate le mansioni ed i compiti che si sono aggiunte a quella di autista.
Noi pensiamo e ne siamo convinti, che se il giornalista avesse analizzato tutte queste situazioni allora forse gli sarebbe sorto il dubbio che più che sbadataggine si è trattato di una conseguenza dello stress quotidiano a cui sono sottoposti gli autisti.
Noi, come USB Lavoro Privato, abbiamo cercato di avviare un confronto con la Direzione di Trentino Trasporti ma fino ad oggi le risposte sono sempre state negative, come negativa è stata la risposta del Presidente Fugatti nel voler affrontare i temi del trasporto pubblico che vadano oltre le questione securitaria.
USB Lavoro Privato