ATM: come negare la realta’ di …

Ancora a proposito dei “pasticci” trentini – Il Presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, ha la faccia tosta di dichiarare: “Sarebbe bastato andare in Argentina per fare saltare le contestazioni”.

Quando piove per riparasi si ricorre anche all´ombrello, ma questo non impedisce all’acqua di fare il suo corso. I dirigenti della Provincia e della Trentini nel mondo si trincerano nella silenzio in attesa che la Corte dei Conti esamini le contro deduzioni dalle accuse, e si professano innocenti su tutta la linea.
uttavia, leggendo il “Corriere del Trentino” del 30 agosto 2013, sono perplesso dalle dichiarazioni di Andrea Tafner quando dice che “sarebbe bastato andare in Argentina per fare saltare le contestazioni”.
Il presidente della Trentini nel mondo dimentica le testimonianze di chi è andato in Argentina per capire come funzionava il Macello di Pampa del inferno nel Chaco, chiuso per i visitatori.
Oltre a quelle del giornalista Montanari, inviato dal consigliere provinciale De Eccher perché non erano chiare le risposte dell´assessore Berasi ci sono quelle della comitiva sindacale di Ezio Casagranda; di un consigliere provinciale di Brescia, Luca Pelizzari, e del sottoscritto che confermano quanto ha asserito Claudio Civettini.
A suffragare queste testimonianza basterebbe leggere quella di Rolando Nùñez del Centro Mandela al “Diario Norte” il 31 gennaio 2013. “La costruzione dell´enorme Macello con una capacità di operare per 300 capre al giorno, è stato un vero fallimento perché se ne macellano solo 150 alla settimana. Nonostante tutto, i governi di Trento e di Resistencia hanno continuato a sostenere questa iniziativa che ha sperperato molti milioni di dollari senza dare alcun beneficio economico e sociale. L´ultimo allarme presentato nel 2005 dal Centro studi Mandela dopo aver percorso 1.700 km per visitare i 7 punti del Cedepro per raccogliere le capre, non è bastato a migliorare la situazione ne a svegliare l´interesse dei politici interessati a viaggiare allegramente a Trento soggiornando nei migliori alberghi ricambiati nelle visite dai funzionari trentini ricevuti con onore e finanziati dal governo del Chaco. Non va dimenticato il responsabile di questo fallimento. Un Ciro Russo, una prima donna negli incontri capace di scrivere articoli commoventi sulla situazione economica dei poveri allevatori dell´Impenetrabile sostenuto dal consenso dei giornalisti gratificati dalla sua generosità”.
Quindi le visite, le testimonianze, gli allarmi, i dubbi, la documentazione presentata alla stampa nelle lettere e nelle conferenze pubbliche ci sono state. Sorge il dubbio che Tafner creda solo a ciò che lui crede, senza prendere in considerazione gli altri testimoni che ha minacciato di querele. Se avesse tentato di ascoltare e di confrontarsi avrebbe fatto saltare le contestazioni di oggi.
La Provincia afferma che alcuni consiglieri della Quarta Commissione volarono in Sud America e che “per loro era tutto a posto”. Il “volo” dei consiglieri del 2000 presieduto da Plotegher, senza componenti della maggioranza a disagio se si fosse scoperta qualche pecca nelle iniziative della Cooperazione, finanziata dalla PAT, è riassunto in un loro documento così particolareggiato in cui manca solamente il tempo impiegato per i servizi igienici. Ricordo che per parlare con il presidente della Quarta Commissione la Reception dell´Hotel Cavadonga di Resistencia doveva filtrare la richiesta passando da Ciro Russo che aveva preparato la visita con ricevimenti, feste e spettacoli. Era ovvio che i consiglieri dichiarassero che tutto andava bene e che il responsabile delle attività nel Chaco era un “missionario laico”. Per una visita di cortesia della Quarta Commissione preparata con settimane di anticipo era ovvio che non mancassero i tappeti e l´atmosfera festaiola di una vacanza anche perché, come era stato annunciato, non aveva compiti di ispezione. Quindi niente controlli. Solo applausi.
Lo stesso clima si è respirato con un´altra visita, quasi turistica, della Quarta Commissione nel 2005 che ha visitato alcune cooperative in Argentina e quella di Luque in Paraguay. Quindi risulta vero come dice oggi la Provincia che allora, come adesso, “tutto era a posto”.
Le delibere della Provincia per stanziare i contributi sono particolareggiate e perfette. Ma di questo la Corte dei Conti non ha dubbi. Ciò che preoccupa sono le documentazioni per il corretto utilizzo dei milioni di euro stanziati negli anni 1992-2012 per delle svariate cooperative. Non ultima l´osservazione, più volte ripetuta nelle mie conferenze ed articoli, che la Trentini nel mondo esercitava, al di fuori del suo Statuto, una attività commerciale ed industriale con delle fabbriche, come il Frigorifico di Pampa del Inferno nel Chaco argentino, le Fabbriche di riciclaggio della plastica a Luque (Paraguay) ed a Escobar (Argentina), e con la costruzione di casette a lei intestate con una rendicontazione che solo un Amministratore delegato poteva esercitare.
Ciò che ha preoccupato gli amici del Sud America non sono tanto una cattiva gestione del denaro pubblico ma il disonore che si è recato alla associazione Trentini nel mondo, un patrimonio di ideali per gli emigranti, ed alla Provincia di Trento presentata in certi murales degradati all´ingresso delle varie cooperative. Più che il dubbio si è fatta certezza che con i milioni impiegati per le fabbriche si potevano realizzare almeno 1.000 piccole cooperative ed aiutare micro progetti come suggerito dal premio della Pace Mohammad Yunus a vantaggio concreto di centinaia di emigranti.
Anche se è difficile verificare la realtà di testimonianze senza documenti è però sintomatico leggere alcuni commenti sull’Adige a proposito della riduzione a 900.000 euro del contributo della PAT alla Trentini nel mondo per il 2013. “I trentini nel mondo, ai quali sono indirizzati gli investimenti, sono i pronipoti di quelli che sono emigrati a fine ottocento. Per la maggior parte sono figli di trentini benestanti che si sono costruiti un solido futuro nei paesi che li hanno ospitati… Mantenere i rapporti con loro è importante, ma non deve diventare una scusa per sperperare soldi che non ci sono… Borse di studio, viaggi a gogò, concerti per beneficenza (beneficenza per quelli che fanno il concerto) soldi per la Trentini nel Mondo, stipendi ufficio emigrazione, spese di consultori all´estero …. C´è da dire che alcuni soldi sono stati buttati a vanvera senza verificarne l´effettivo utilizzo… Penso ad esempio alla sede della Trentini nel Mondo di Rodeio che ora è in stato di decadenza… Vediamo tutti come vengono spesi i soldi… Che non succeda come i concerti per beneficenza che, alla fine, quello che si raccoglie va a coprire la gestione e per beneficenza rimane molto poco… Politici, dirigenti, funzionari costano. E la maggior parte di questi soldi serviranno a coprire i costi per i viaggi in aereo, alberghi e ristoranti”.
Quando si è voluto creare l´allevamento dei conigli a Colonia Tirolesa Angelo Cantonati, esperto di macelli, ha informato la Berasi che era inutile comperare ettari di terreno quando i contadini locali avevano chiuso il loro allevamento antieconomica. Invece la cooperativa della Trentini nel mondo è stata inaugurata. Ha resistito 7 anni ed ora come dice il presidente del Circolo Trentino di Córdoba, Cristofolini, è stata chiusa ed il terreno posto in svendita. Chi ci ha guadagnato?
Per il Frigorifico di Pampa del Inferno il mio intervento nella sala Rosa della Regione nel luglio 2009 di fronte al vicepresidente del Chaco, Bacileff, non ha ricevuto risposte. Pisoni e Muraro invece di confrontarsi con la mia documentazione mi hanno invitato a fare denuncia alla Magistratura.
Non parlo della fabbrica di riciclaggio della plastica di Escobar alla periferia di Buenos Aires. Osvaldo Tonina, presente all´inaugurazione, l´ha giudicata impossibile. E così dopo migliaia di euro a vantaggio di una sola famiglia la fabbrica è stata chiusa. O meglio, ufficialmente non se ne sa nulla.
Potrei riportare ricevute di stipendio irregolari non conformi alla disposizioni governative e dei sindacati di operai discendenti trentini della fabbrica di riciclaggio della plastica di Luque in Paraguay. Desta perplessità l´allegra amministrazione fallimentare della cooperativa Trentino Luqueña dopo il contributo della PAT per circa 700.000 euro e la condanna del Tribunale di Asunción a Ciro Russo e dirigenti della fabbrica ora affidata ad una impresa privata che ha dimenticato di assumere gli operai di origine trentina. Una storia intricata che nemmeno il consultore dell´Uruguay con giurisdizione nel Paraguay sa spiegare mentre la Trentini nel mondo ha minacciato di interrompere i contributi.
Una storia che non può dimentica il pasticcio creato da Ciro Russo che ha indotto la Berasi a togliere l´incarico di consultore a Elisabetta Deavi, con la conseguente indagine del Tribunale penale di Asunción ed un mandato di cattura mentre il processo continua. Dopo 21 anni di soggiorno in Sud America il delegato della Provincia e della Trentini nel mondo vive momenti di preoccupanti e non basta la solidarietà a toglierlo dai guai.
Come aneddoto che desta perplessità ricordo l´incontro con il Consigliere Provinciale Claudio Civettini (Lega Nord) ed il sindaco di Luque del 12 novembre 2009 presente il Funzionario dell´Archivio. Poiché ci era stato confermato che la città di Luque aveva offerto gratuitamente un terreno alla Trentini nel Mondo, il consigliere provinciale aveva chiesto se era possibile avere il documento per ufficializzare un ringraziamento della Regione per l´atto di generosità ed aveva formalizzato la richiesta su carta intestata. Il Sindaco l´aveva presentata al Funzionario dell´Archivio pregandolo di trovare il documento. Poiché Civettini doveva prendere il volo per l´Italia, il Funzionario aveva concordato con me l´ora ed il giorno per la consegna. Ma non era presente all´appuntamento per cui ho preso appuntamento per altre tre occasioni anche con la disponibilità della sua segretaria.
Alla fine mi sono rivolto ad un Consigliere della municipalità di Luque per un solecito. La risposta che il Funzionario dell´Archivio gli ha dato è stata sorprendente. Lui non aveva ricevuto alcuna domanda.
Ha negato la sua presenza all´incontro con il Sindaco del 12 novembre, ha dichiarato di non aver mai incontrato il consigliere Civettini e di non averlo accompagnato nella visita alla Fabbrica di riciclaggio di Luque passando da un ingresso pedonale perché il cancello era chiuso.
Eravamo stati sorpresi di non vedere la fabbrica in attività. Gli operai se ne erano andati. Da qualcuno era stato proibita la visita del consigliere di Trento, presentato come giornalista. E qualcuno aveva indotto il Funzionario a mentire. Non sapeva o non si ricordava che avevamo fatto una foto insieme che confermava la visita alla fabbrica dell´11 novembre 2009.
Ferruccio Bolognaniun amico

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