Un popolo nelle piazze del mondo

Domani 15 ottobre in 45 città del mondo il popolo “indignato” scende in piazza in una delle più grandi manifestazioni di protesta mondiale dopo quella della pace del 15 febbraio 2003 contro la guerra in Iraq. Scendono in piazza per chiedere democrazia partecipata, giustizia sociale e di non pagare il debito causato da una crisi crisi finanziaria voluta dalle banche e dalla speculazione.
Quella di domani sarà una grande manifestazione popolare, un’ondata di protesta popolare che non potrà essere ignorata dai governi, ormai relegati a semplici esecutori delle scelte della troika, e da quanti, Confindustria in testa, pensano di utilizzare questa crisi del debito per imporre nuovi sacrifici, privatizzazioni e cancellazione dei diritti conquistati con dure lotte nel secolo scorso.
Questo movimento si presenta dopo che nel corso del 2011 in molti paesi la protesta popolare ha cambiato il corso delle cose. E’ successo in Egitto, dove dopo 15 giorni di occupazione di piazza Tahrir i movimenti hanno rovesciato un dittatore. É successo in Tunisia, in India ed in Spagna dove migliaia di “indignados” hanno sfidato il divieti del governo e issato le loro tende a Puerta del Sol per denunciare le politiche del governo Zapatero e da dove è stata lanciata la giornata di lotta di questo 15 ottobre 2011.
Anche in Italia sono stati molteplici le iniziative che messe in campo nei vari territori e nelle varie realtà sociali in preparazione di questo appuntamento mondiale dell’indignazione.
Dalla contestazione delle politiche della BCE, al movimento che chiede che il debito non sia pagato dalle famiglie di lavoratori per la costruzione di una vera alternativa al neoliberismo che ha imperversato in questi ultimi 20 anni.
Questo movimento non vuole delegare alla politica ed ai governi corrotti il proprio destino e quindi è impegnato sul territorio per costruire, partendo dal basso, la vera alternativa al sistema capitalistico.
Anche in Trentino è attivo il coordinamento verso il 15 ottobre che si pone l’obiettivo di declinare sul territorio provinciale le scelte, le idee, le proposte che sono al centro della manifestazione di domani.
Questo movimento di massa e la sua capacità di articolazione nel vari territori può garantire non solo che il costo della recessione non ricada sulle spalle dei più deboli, ma anche che la democrazia si liberi finalmente dai vincoli delle banche e della corruzione.

Ezio Casagranda

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