G.P.I.: No al Multiservizi per tutelare la professionalita’
La lettera della direzione aziendale che informava i lavoratori che, con il prossimo anno intendeva applicare a tutto il personale di GPI il CCNL Multiservizi – applicato al personale delle pulizie – non solo è una violazione del capitolato di appalto ma offende la dignità professionale dei lavoratori e delle lavoratrici che con tanta passione e competenza svolgono un lavoro complesso che richiede esperienza e conoscenza del sistema sanitario provinciale.
Il tentativo aziendale si inserisce all’interno di una scelta che vede le aziende utilizzare la crisi per dare un colpo alle conquiste economiche e normative dei lavoratori. In ultima istanza usa la crisi per ridurre il costo del lavoro che più semplicemente significa riduzione dei salari.
Se non si ha presente questo ogni iniziativa di contrasto delle scelte aziendali rischia di risultare perdente o comunque non in grado di opporsi adeguatamente ogni tentativo di cambiare il CCNL di riferimento.
Per questo riteniamo importante non solo una maggiore informazione dei lavoratori ma anche una campagna informativa e di coinvolgimento dei cittadini che sono i primi a pagare le conseguenze di un depauperamento delle professionalità esistenti.
Bisogna chiamare la giunta provinciale alla proprie responsabilità facendo rispettare gli impegni assunti nel capitolato di appalto insomma, non è sufficiente un accordo con l’attuale direzione, peraltro poco affidabile dopo la scelta della disdetta unilaterale del contratto, ma anche la provincia e la stessa direzione dell’APSS che è l’ente appaltante e quindi responsabile della qualità del servizio offerto dal C.U.P..
Come USB Lavoro Privato siamo convinti che oggi serve esprimere non solo il massimo di mobilitazione possibile ma anche evitare una discussione sulla rappresentanza dei lavoratori e le lavoratrici in questo scontro con la direzione aziendale.
Riteniamo anche che questo scontro che la GPI ha aperto con i dipendenti debba avvenire nella trasparenza e nella chiarezza. Per questo si chiede di avviare immediatamente una verifica della RSU in modo da avere al tavolo della trattativa dei delegati che rappresentino i lavoratori e le lavoratrici che gli hanno eletti e non il sindacato a cui sono iscritti.
Non è solo una questione formale ma di merito e fondamentale per evitare che qualcuno giochi sulla divisione dei lavoratori per nascondere la scelta, magari diluita nel tempo, di accettare la soluzione prospettata dall’azienda con la lettera del mese scorso.
USB C’è
USB Lavoro Privato