Colombia: assassinato Nelson Geraldo Posada

Drammatico assassinio politico in Colombia: colpito a morte uno dei leader del movimento Rios Vivos, leader della lotta contro la costruzione della Diga Hidro Ituango nella regione di Antioquia. Il 2 ottobre a Trento in una serata pubblica promossa da associazioni e movimenti trentini, sarà ospite fra gli altri l’antropologo colombiano e difensore dei diritti umani Santiago Mera.

Intanto il 6 di ottobre parte per la Colombia, con una partecipazione trentina, la carovana internazionale No Al Quimbo: dieci giorni di solidarietà ed incontri per riflettere insieme alle comunità e alle associazioni colombiane, su un modello energetico dalla doppia faccia: Green Power per l’Occidente, violento per i Paesi del Sud del mondo.

Il giovane Nelson Geraldo Posada, 31 anni è stato trovato cadavere nel municipio di Ituango, colpito da colpi di arma da fuoco e sgozzato. Lo denuncia l’associazione colombiana Rios Vivos, di cui faceva parte, marchiando l’efferato delitto come politico.

Nelson era un attivista impegnato nella lotta contro la costruzione della diga Hydrolituango, un megaprogetto idroelettrico che si fregia di esser “il più grande della colombia, con la produzione di 2400 MW di energia con otto turbine”, e che di fatto prevede il solito sfollamento massicio di povera gente, cui non viene dato nulla in cambio se non ridicoli risarcimenti. Posada viveva sotto minaccia e negli ultimi mesi, insieme a sua moglie e ai due figli piccoli, condivideva la protesta dei contadini sfollati per il progetto (più di 300 famiglie), che si erano accampati per protesta nella palestra dell’Università di Antioquia, aspettando quella protezione tanto richiesta al tribunale locale, e che un giudice, lo scorso 9 settembre, gli aveva per l’ennesima volta rifiutato.

Unanime il cordoglio delle associazioni colombiane – cui ci associamo – impegnate nelle tante vertenze che nel Paese vedono comunità indigene, contadine, afrodiscendenti, sfollate per costruzioni di megaprogetti idroelettrici, minerari, estrattivisti. La Colombia è il secondo Paese al mondo per sfollamenti interni: si calcola che siano almeno 7 milioni i colombiani che sono costretti a lasciare le proprie terre con la violenza. I megaprogetti in Colombia – ma non solo – parlano troppo spesso di connessioni con il paramilitarismo e la violenza di Stato, condizioni che affiancano la distruzione di habitat di inestimabile valore in termini di biodiversità e di cultura.

Ecco perché dal 7 al 18 ottobre saremo al fianco delle comunità colpite dalla costruzione della diga de El Quimbo, nel Huila colombiano, con la Carovana Internazionale NO al Quimbo, promossa da Yaku e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua fra gli altri, e cui prenderanno parte anche attivisti trentini: una solidarietà umana e politica con le comunità e le associazioni locali, i cui territori – oltre 8000 ettari di fertile terreno – saranno inondati per produrre energia elettrica di cui non beneficeranno.

Di questo e non solo parleremo il 2 ottobre a Trento, in una serata promossa da organizzazioni e movimenti trentini in vista del 12 ottobre, giornata internazionale contro i neocolonialismi, cui parteciperà anche l’antropologo colombiano e difensore per i diritti umani Santiago Mera.

 

Trento, 20 settembre ‘13

www.yaku.eu

 

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