Chi difende il territorio difende anche la vita dei suoi abitanti!

frattemoriIn un volantino del 22 dicembre, a proposito dell’incarico affidato al professor Barla come tecnico ”super partes”, scrivevamo due cose. La prima era che «la Provincia stabilisce le regole del gioco e anche l’arbitro che dovrebbe esaminarle». La seconda era che «se ci fosse davvero somma urgenza, si procederebbe a mettere in sicurezza il diedro, senza aspettare 150 giorni di lavori sotto la montagna». Per capirlo non ci voleva certo una scienza!
La relazione del professor Barla ha sì appoggiato il progetto del vallo tomo senza poter esaminare le alternative più sicure, ma ha anche fatto emergere le contraddizioni e le gravi mancanze di Provincia, Protezione civile e Sindaco nel garantire l’incolumità della popolazione.
Ci spieghiamo, e vi preghiamo di prestare la massima attenzione al ragionamento.
La situazione del diedro doveva essere nota grazie a una perizia provinciale del lontano 2007. Il 12 dicembre 2016 (dieci anni dopo!) cominciano in somma urgenza i lavori del vallo tomo senza aver evacuato i residenti e con gli operai esposti al rischio di franamenti mortali. Solo grazie alla resistenza della tribù delle fratte (a cui le istituzioni vorrebbero ora addossare la responsabilità per le loro mancanze: il bue dice cornuto all’asino!) si sono raccolti nuovi dati ‒ che evidentemente mancavano ‒ e si è fatta una nuova perizia. Bene, il professor Barla sostiene che il diedro potrebbe crollare da un momento all’altro e che l’evacuazione dei residenti è dunque imperativa.
Ci rendiamo conto della grave, continuata, assoluta irresponsabilità nel modo in cui è stata condotta l’intera faccenda da Rossi, Mellarini, Barozzi e soci?
La relazione del perito da loro incaricato non lascia margini: trasferimento dei residenti fino alla costruzione del vallo tomo (sei mesi almeno) e all’esplosione del diedro, con conseguente interdizione della zona sottostante. E l’incolumità degli operai presenti nel cantiere, se ripartissero i lavori? Di fronte a questo scenario, cosa fa il sindaco Barozzi? Un’ordinanza per vietare alcuni accessi alle fratte! Con tutti gli abitanti ancora nelle loro case che, stando alla relazione di Barla, rischiano la vita!
O L’UNA O L’ALTRA: O BARLA HA RAGIONE SU TUTTA LA LINEA O SI RIVEDE IL PROGETTO DEL VALLO TOMO.
Quali possano essere le alternative (sia nei modi che nei temi di messa insicurezza della montagna) sarà ancora più chiaro grazie alla relazione che il professor Giani, elaborata su incarico di alcuni proprietari dei terrazzamenti, esporrà il 25 gennaio all’Auditorium di Mori.
Sgomberare il presidio e poi procedere con il vallo tomo sulle fratte come se in questi due mesi non fosse accaduto nulla aggiungerebbe all’assoluta irresponsabilità la più plateale arroganza.
In attesa della serata del 25 gennaio, vi invitiamo a un’assemblea pubblica straordinaria domenica mattina. Per questioni di tale rilevanza (che vanno ben oltre il valore storico-paesaggistico delle fratte) è necessario sfidare la pigrizia e il freddo. La posta in gioco riguarda a tutti.Mori,

DOMENICA 22 GENNAIO 2017

ORE 10,30
PIAZZA CAL DI PONTE
ASSEMBLEA PUBBLICA STRAORDINARIA

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