Basta un Si, per mettere l’ Autonomia all’angolo

norefeNei giorni scorsi la Cassazione ha dato il suo via libera al Referendum Costituzionale e quindi ora spetta al governo decidere la data che in cui si svolgerà l’importantissimo momento in cui il popolo italiano verrà chiamato ad esprimersi sulla Riforma Boschi. Nelle settimane scorse i partiti della maggioranza del centro(sinistra?) trentino hanno cominciato ad esprimere chiaramente la loro posizione e paiono tutti essere schierati per il si ma le incertezze, anche dentro il Pd, non mancano. Per esempio Bruno Dorigatti è andato fino a Roma per ricevere “rassicurazioni” sulla scelta favorevole, ma pare ancora molto incerto e diciamo che le motivazioni di tale incertezza, a mio avviso, sono tutte più che motivate.
Infatti se al Referendum vincesse il si, verrebbe introdotta la cosiddetta “clausola di supremazia”, che produrrebbe la sostanziale abolizione della potestà legislativa regionale, consentendo sempre l’intervento della legge dello Stato, “in materie non riservate alla legislazione esclusiva, quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. Partendo da questa clausola, occorre chiedersi chi stabilirà quali saranno e in che cosa consisterà l’interesse nazionale e le esigenze di unità economica. Sarà evidentemente lo Stato a decidere, con la conseguente inutilità delle regioni. Anche se l’art. 39, comma 12 recita: “ non si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano” questo resta uno dei pochi scarni riferimenti a una logica che tenga conto del decentramento e dell’autonomismo all’interno della riforma Boschi.
Nel resto della proposta spicca un taglio evidentemente centralistico, che tende a percepire le autonomie speciali come anomalie da mettere sotto controllo, una logica figlia delle politiche di austerity in linea con le disastrose scelte di quest’ Europa sempre più distante dai popoli che dovrebbe rappresentare. Dal mio punto di vista per ogni cittadino trentino lo slancio centralizzatore presente nella “riforma” Boschi è un campanello d’allarme che si associa ai tanti altri limiti a mio avviso presenti (che non affronterò in questa riflessione). E’ chiaro che molti nostri amministratori rischiano di appoggiare questa riforma che potrebbe tagliare il già fragile ramo su cui è poggiata la nostra Autonomia speciale. Speriamo che questo non avvenga e che molti disattendano la pericolosa chiamata “centralistica” della Riforma Boschi.
Jacopo Zannini

Loading

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.