Trentino Trasporti: le difficolta’ non ci fermeranno.

trentnoTrasportiRiprendere l’iniziativa per un nuovo accordo sindacale che sappia coniugare diritti dei lavoratori, mobilità sostenibile e sicurezza dei cittadini. Anche se irto di difficoltà questo è l’obiettivo della nostra iniziativa.
Nei giorni scorsi a Rovereto ed oggi a Trento abbiamo convocato le prime assemblee dei lavoratori della Trentino Trasporti per discutere su come rilanciare l’iniziativa sindacale dopo la bocciatura dell’accordo del 3 luglio 2014 facendo venire meno il quorum referendario.
Purtroppo, a differenza che nell’interesse trovato nei volantinaggi, in queste prime assemblee abbiamo registrato una scarsa adesione, vuoi per gli orari o per il periodo feriale, e quindi come sindacati di base siamo cosciente che questa battaglia sarà difficile ma noi non tiriamo i remi in barca.
Sicuramente paghiamo la grande rassegnazione dovuta al venir meno delle politiche clientelari e di scambio praticate in questi anni dentro Trentino Trasporti fra direzione e sindacati complici.
Per noi gli obiettivi principali sono due:
Il primo è quello di creare le condizioni e obiettivi minimi su cui riprendere la trattativa con le controparti che riguardano la stabilizzazione dei precari, le garanzie occupazionali, la re-internalizzazione dei servizi subappaltati, il rinnovo del contratto aziendale, la cancellazione dell’allegato 4 del CCNL, l’orario di lavoro (tempo agente unico), la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri e non ultimo i temi dell’adeguamento salariale dei lavoratori.
Infatti l’aumento dell’orario di “…prestazione effettiva” previsto nell’accordo del 3 luglio scorso non solo peggiora le condizioni dei lavoratori, aumentandone l’orario di lavoro e stress, ma va ad incidere pesantemente sulla sicurezza degli utenti trasportati.
Il secondo riguarda la mobilità in generale. Noi siamo convinti che temi del trasporto non possono essere affrontati con la filosofia del contenimento dei costi da scaricare sui lavoratori o sugli utenti del trasposto e quindi va ribaltata la filosofia dell’accordo del 3 luglio. Il trasporto deve essere pubblico, efficiente e garantito su tutto il territorio provinciale. Il tema della mobilità da problema di costi deve diventare sinonimo di bene comune.
Per questo restiamo convinti della necessità di coinvolgere non solo i lavoratori ma anche gli utenti e quindi da subito chiediamo che il comitato “amici del trasporto pubblico locale” facciano sentire la loro voce su questo problema in particolare su un tema fondamentale. Come garantire al meglio la sicurezza dei cittadini che usano i mezzi pubblici.
Come sindacati di base pensiamo che i diritti dei lavoratori dei trasporti non sono alternativi al diritto alla mobilità del cittadino e quindi sui temi della mobilità ci proponiamo di avviare – a settembre – una campagna che, con il coinvolgimento dei lavoratori, sappia sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del trasporto pubblico e del diritto alla mobilità.
Diritti dei lavoratori e diritti dei cittadini non devono essere contrapposti ma convergenti nell’interesse della sicurezza e della collettività.

USB Lavoro Privato – SBM – Slai Cobas

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