T. t.: perdono il pelo ma non il vizio

trasportoLeggendo la risposta stizzita dei confederali al nostro volantino, relativo all’accordo di Trentino Trasporti, viene spontanea la considerazione che ormai il loro ruolo è quello di supporto alle scelte della Provincia e di suddetta Società.
Non è casuale che la loro risposta poggi esclusivamente sulla lettera dell’assessore Gilmozzi, senza minimamente porsi il problema dell’occupazione, dei diritti dei lavoratori e degli utenti.
Da quanto emerge sul giornale, anziché prendere atto che quell’accordo non ha il consenso dei lavoratori e quindi avviare una consultazione con gli stessi per individuare le criticità elaborando proposte alternative chiamando poi gli interessati a sostenerle, se necessario anche con la lotta, sembra prevalere la logica della sfida verso i dipendenti TT.
Da quanto scrivono sembra di capire: Non avete votato l’accordo capestro? Allora arrangiatevi perchè noi non facciamo nulla per cambiare il testo e quindi pagherete cara questa vostra scelta (leggi scelte di Gilmozzi, applicazione CCNL, organico, precari, ecc) in quanto noi stiamo alla finestra.
Non a caso, come si legge nell’articolo, arriva puntuale la loro velata minaccia: “.. l’Azienda ha ricominciato ad applicare l’accordo nazionale del 26 aprile 2013 … ” dimenticando di specificare che quell’accordo porta la firma delle loro organizzazioni e che “l’accordo capestro”, non ne ha minimamente scalfito la parte peggiore (vedi risarcimento danni).
Non solo, ricordiamo che solo un’organizzazione (che non fa parte della triplice) ha ritirato la firma all’ “Accordo capestro”, quindi la mancata applicazione delle norme esistenti in esso (39 minuti retribuiti come straordinaria e 21 come retribuzione ordinaria, nessun aumento salariale, ecc).
Rendiamoci conto che i confederati si stanno vendendo anche le scelte dell’Assessore, siamo proprio al limite dell’immaginabile.
Ai tre che ci accusano di “sparare alto” per fare tessere ricordiamo che Noi siamo disposti a tutto solo per difendere e migliorare le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ovviamente, anche la rappresentanza ha il suo peso nella discussione e nel confronto con la Direzione di Trentino Trasporti.
Nell’assemblea che abbiamo convocato e che convocheremo pure a Trento in data 09 agosto 2014, intendiamo proporre ai lavoratori ed alle lavoratrici alcuni obiettivi minimi su cui riprendere la trattativa con le controparti, in quanto la stabilizzazione dei precari, la stabilizzazione dei precari, le garanzie occupazionali, la reinternalizzazione dei servizi subappaltati, il rinnovo del contratto aziendale, la cancellazione dell’allegato 4 del CCNL e altre questioni, sono obiettivi che non possono essere subordinati agli umori dei confederali.
Queste sono le nostre proposte che portiamo alle assemblee, il resto sono parole al vento per nascondere la loro incapacità di dialogo con i lavoratori, vedesi anche ciò che è successo in Marangoni.

USB, Slai Cobas e SBM

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