Spese militari e 25 aprile

SIPRI: Crescono le spese militari nel mondo.
USA sempre in testa. Italia incremento dell’11%
Secondo uno studio condotto dall’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (il SIPRI) la spesa militare globale totale è salita a 1.686.000 miliardi di dollari nel 2016, con un incremento del 0,4 per cento in termini reali rispetto al 2015.
L’Italia ha fatto registrare uno degli incrementi più alti. Un più 11%.
Aumentano le spese militari e diminuiscono le spese per sanità scuola, ricerca e servizi pubblici e si tagliano i soldi ai malati di SLA.
Una vergogna che i nostri bravi giornalisti, salvo qualche rara eccezione, si guadano bene dal denunciare, anzi scrivono fiumi di parole per sostenere la necessità di aumentare le spese militari per difendersi da terrorismo.
Usano il terrorismo e paura come grimaldelli per scardinare ogni resistenza al proliferare degli armamenti per sostenere le potenti lobbie delle armi e della potenza USA come gendarme e dominatore del mondo.
Mentre i vari Shauble, Merkel, Hollande, Renzi, Gentiloni e europeisti vari chiedono ai vari governi, in nome del pareggio di bilancio e del contenimento del debito pubblico, di ridurre le spese per lo stato sociale e per la tutela dei diritti universali come salute ed istruzione, approvano un aumento delle spese militari senza precedenti.
Infatti, sempre secondo il SIPRI le spese militari in Europa occidentale sono aumentate per il secondo anno consecutivo ed è aumentato del 2,6 per cento nel 2016. Ci sono stati aumenti delle spese in tutti i paesi dell’Europa occidentale ad eccezione di tre. L’Italia ha registrato l’aumento più significativo, con un incremento della spesa del 11% tra il 2015 e il 2016.
Purtroppo in questi anni non crescono solo le spese militari ma anche le guerre e l’uso delle armi sostituisce con sempre maggior evidenza la diplomazia e la politica nella controversie internazionali.
La Siria ne l’ultimo esempio dove la guerra civile viene utilizzata per ridisegnare le aree di influenza delle potenze mondiali e per ristabilire un nuovo ordine mondiale fondato esclusivamente sul profitto con gli Usa nel ruolo di gendarmi.
Ieri abbiamo festeggiato il 25 aprile per ricordarci che 72 anni fa ci siamo liberati dal fascismo e dall’occupazione nazista ma poi ci siamo dimenticati di guardare in faccia una realtà che è radicalmente cambiata.
Il nostro paese è “occupato” dalle basi militari Usa e della Nato, per cambiare un governo usano lo spread anziché i carri armati, usano l’Europa per spogliarci della nostra sovranità e della nostra libertà di decidere sul futuro nostro e dei nostri figli. Ci impongono il cambio della Costituzione come nel caso del pareggio di bilancio e del fiscal compact mentre il voto popolare, come nel caso dell’acqua pubblica, viene semplicemente ignorato e l’acqua privatizzata.
Per questo resto convinto che bisogna andare oltre la memoria della lotta partigiana – che non va dimenticata – ma serve una nuova analisi sulle nuove forme di occupazione e le nuove dittature finanziarie che avanzano usando il carro dell’Europa.
Il 25 marzo scorso la manifestazione di Roma di Eurstop ha posto le basi per affrontare il tema della lotta per una nuova liberazione dell’Italia dal giogo dell’Europa dell’Euro e della Nato che sono i nuovi strumenti usati dalla finanza e dal capitale per cancellare ogni forma di resistenza alla loro ricerca del massimo profitto. Questa Europa che sta portando, a marce forzate, il mondo del lavoro verso nuove forme di schiavitù mentre cresce la marea di poveri prodotti dalla disoccupazione di massa e dalla precarietà imposta dalla UE.
Oltre che dal fascismo è ora di liberarsi dal capitalismo.
Ezio Casagranda

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