Orvea: vera trattativa o semplice miraggio ?
Si è svolto in data odierna l’incontro con la direzione Orvea con all’ordine del giorno la disdetta del contratto integrativo aziendale e la procedura di mobilità aperta dall’azienda in data 14 agosto 2015.
L’incontro, dopo qualche diverbio iniziale, è entrato nel merito della disdetta del contratto integrativo e la direzione Orvea ha presentato un documento che rischia di essere solo un miraggio (salariale) da mostrare ai lavoratori.
Infatti abbiamo immediatamente fatto presente che:
- il documento aziendale stando a quanto scritto appare poco emendabile in quanto recita “… formulando fin d’ora i contenuti espliciti per il nuovo contratto integrativo aziendale, i cui termini rappresentano il punto di atterraggio”.
- la proposta Orvea lascia poco spazio al confronto in quanto pone – come spada di Damocle sulla testa dei lavoratori, dei delegati e del sindacato – la data del 31 ottobre come termine ultimo entro la quale si dovrebbe accettare o meno la proposta aziendale. Infatti recita “Il mancato positivo riscontro ….. determineranno la Direzione al ritiro della proposta medesima”
- Indica il contratto integrativo del Poli come riferimento per la parte normativa cancellando quindi le più importanti conquiste del contratto integrativo Orvea come l’aspettativa non retribuita, la regolamentazione di eventuali trasferimenti, le pause, lavoro domenicale e altre importanti questioni normative.
Per questo abbiamo ribadito che il testo presentato, per USB Lavoro Privato, può eventualmente ritenersi un punto di partenza ma non di arrivo (o atterraggio come dice Orvea) in quanto le distanze sono ancora enormi e quindi per noi – fermo restando il proseguo della trattativa – restano intatte le motivazioni che sono alla base delle nostre prossime iniziative.
Sulla mobilità abbiamo deciso – a differenza di Cgil Cisl e Uil – di sottoscrivere l’accordo in quanto abbiamo sempre ritenuto il problema degli esuberi volontari una questione a se stante e non legata alla disdetta del contratto integrativo aziendale e anche per evitare che i lavoratori in mobilità siano usati come merce di scambio con la direzione aziendale.
L’accordo infatti prevede che saranno collocati in mobilità – con relativo incentivo – solo quei lavoratori e quelle lavoratrici che ne hanno fatto esplicita richiesta nel luglio scorso e che intendono confermare questa scelta in sede di conciliazione.
Quindi respingiamo al mittente ogni e qualsiasi strumentalizzazione e contrapposizione fra i problemi dei lavoratori in cigs e il diritto dei lavoratori Orvea di vedersi riconoscere il salario concordato nelle precedenti contrattazioni integrative oggetto della disdetta/recesso da parte della direzione ORVEA.
Per questo e nel solo interesse dei lavoratori, USB Lavoro Privato continuerà a battersi per il pieno riconoscimento del salario e della normativa precedente evitando di piegarsi alla logica della riduzione del danno ma lottando per farci riconoscere la nostra professionalità la nostra dignità in quanto noi siamo La RISORSA e non IL COSTO di Orvea.
USB Lavoro Privato – Le RSA Orvea di USB