Lavorate con salari da fame e morite presto!

Lavorate con salari da fame e morite preso!
Questa è la sintesi della prossima legge di bilancio.

Una manovra finanziaria di classe che prevede sgravi contributivi per imprese e padroni, tagli alla sanità ed allo stato sociale.
Nonostante tutti riconoscano, fin dall’introduzione del jobs act, il completo fallimento degli sgravi contributivi sul versante occupazionale, questa finanziaria utilizza gli sgravi per incentivare le assunzioni con bassi salari ed a bassa professionalità.
Infatti ridurre lo sgravio ad un massimo di 6000 euro annui rende appetibile solo le assunzioni con salari che si aggirano sui 600 euro lordi mensili e questo in barba al sostegno della ricerca e sviluppo tanto decantato a parole ma dimenticato nei fatti.
Non è quindi casuale che in questi anni sono aumentati solo i contratti a termine, a tempo parziale, precari, sottopagati mentre le assunzioni a tutele crescenti sono rimaste al palo mentre i salari continuano a perdere potere di acquisto e i contratti non coprono l’inflazione reale e lasciano sul terreno conquiste fondamentali riguardanti le condizioni di lavoro: dagli orari di lavoro, ai turni fino a nuove forme di flessibilità fino ad ieri ritenute impossibili.
Ne è un esempio la storia del contratto del pubblico impiego dove si parla da un anno di 85 euro medi lordi, spalmati su più anni, il che si traduce in cifre ridicole visto che per recuperare nove anni di inflazione servirebbero circa 300 euro mensili di aumento. Senza contare che per questo aumento ridicolo di 85 euro LORDI molti lavoratori rischiano di perdere il bonus degli 80 euro NETTI e quindi rischiano una riduzione del loro salario reale.
Sul versante della sanità siamo, al netto dei giri di valzer fra stato e regioni, ad un taglio reale di circa 3 miliardi, (dati del IlSole24 ore) rimane in piedi l’adeguamento automatico dell’età pensionistica, che passerà a 67 anni nel 2019, a fronte di un’aspettativa di vita che – causa l’abbassamento dei livelli di vita nizia, seppur lievemente, a diminuire.
Mentre la cosiddetta APE( anticipo età pensionistica) si conferma sempre più una forma di guadagno per le banche che finanzieranno il prestito per andare in pensione e che dovrà essere restituito con gli interessi questo governo dentro le pieghe della finanziaria nasconde un forte incremento delle spese militari a sostegno delle oltre 30 azioni di guerra che vedono coinvolto il nostro paese.
Per non parlare dell’alternanza scuola-lavoro che viene incentivata, anche da parte della nostra provincia autonoma i Trento, anche se i dati ci dicono che questo ora di scuola- lavoro altro non è che lavoro gratuito prestato alle aziende senza avere in contropartita la cosiddetta formazione. Cosa può insegnare ad uno studente delle scuole superiori lavorare al MacDonals a confezionare panini o rispondere al telefono in un call center?
Nulla, se non cercare di convincerlo che il lavoro e la sua retribuzione non sono diritti costituzionali ma concessioni del padrone.

“Dulcis in fundo” la questione dell’evasione fiscale che per quanto riguarda i grandi evasori rimangono parole al vento il governo si appresta a vendere ai privati le residue cartelle “ex Equitalia” non rottamate. E questo avrà conseguenze negative sia sul bilancio pubblico che sui cittadini.
Infatti mentre nulla cambia per i grandi evasori che potranno continuare a stare tranquilli ed al massimo premiati (vedi Valentino Rossi, ecc) con trattamenti di favore, per i piccoli evasori, spesso lavoratori dipendenti o comunque gente in difficoltà, saranno nelle mani di strozzini privati senza scrupoli, che potranno adottare qualunque mezzo per recuperare i crediti che hanno comprato i quali non avendo i limiti dello Stato, potranno procedere con pignoramenti e altre misure vessatorie senza alcun riguardo fino al pignoramento della prima casa o dell’intero stipendio.
Per questo è indispensabile che nella sciopero del 10 novembre e nella manifestazione di sabato 11 portare in piazza la VERITA’ dei fatti e far capire ai cittadini le reali scelte di questo governo Gentiloni che in coerenza con i suoi precedenti impone politiche di tagli alla spesa sociale, regale miliardi alle banche ed ai padroni, e si dimostra un servo fedele delle politiche della troika che ha ridotto alla fame l’intero popolo greco per salvare le banche tedesche e la finanza internazionale.
Ezio Casagranda
Usb Trentino

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