23 febbraio, la scuola sciopera

L’Unione Sindacale di Base Lavoro Pubblico Scuola aderisce allo SCIOPERO NAZIONALE delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola indetto per l’intera giornata del 23 FEBBRAIO 2018.
Lavoratrici e lavoratori del comparto scuola nazionale si mobilitano contro la sottoscrizione di un vergognoso contratto pre elettorale ove a fronte della consueta e ridicola elargizione degli 80 euro medi lordi sono messi in discussione diritti fondamentali relativi alla salute, viene introdotto uno scandaloso meccanismo di mercanteggiamento delle ferie e regole disciplinari che trasformano lavoratrici e lavoratori in una categoria di vigilati speciali. Dopo quasi 10 anni di blocco della contrattazione e dopo i gravami della L. 107/2015, così detta della buona scuola, della Legge Brunetta e del Decreto Madia, senza nessun recupero degli effetti devastanti del ministero Gelmini, l’aumento salariale è considerato offensivo sotto i 300 euro mensili.
In provincia di Trento sono in corso le trattative per il rinnovo contrattuale del personale docente della scuola a carattere statale con urgenza leggermente differita poiché evidentemente si deve coordinare la tempistica con le elezioni provinciali d’autunno. Tuttavia la mobilitazione è indispensabile per queste ragioni generali:
1. Democrazia sindacale: mentre a livello nazionale, in aprile, si andrà al rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) in tutti gli istituti, in provincia di Trento CGIL CISL e UIL fanno fronte con la parte pubblica per non avviare la costituzione delle RSU. L’inadempienza è gravissima.
2. Docenti delle scuole a carattere statale, dell’Infanzia e il personale ATA debbono andare a costituire un unico comparto con equiparazione e razionale quadro di riferimento contrattuale.
3. Vanno eliminate tutte le sacche di lavoro privato e precario nei servizi di pulizia, nell’assistenza educativa a studenti con bisogni educativi speciali e nel baraccone di effetti speciali per illusionisti che va sotto il nome di CLIL. Tutte situazioni che vanno fatte rientrare negli organici pubblici e sottratte ai meccanismi discrezionali del potere politico e delle dirigenze.
4. E’ indispensabile provvedere al rinforzo degli organici ATA, compressi e sovraccaricati di oneri peraltro spesso disfunzionali e impropri;
5. in particolare in relazione all’ossessione valutativa e di controllo che devasta la mente dei politici e delle dirigenze che, a fronte del progressivo deterioramento delle condizione di salute della scuola pubblica, esasperano e moltiplicano le misurazioni.
6. Il meccanismo delle sostituzioni del personale assente con risorse in organico sta sfasciando le scuole e rovinando la vita delle persone in servizio e va eliminato.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto del personale docente delle scuole a carattere statale trentina, oltre a quanto già detto sui contenuti del contratto nazionale che sugli obiettivi generali per la provincia di Trento dobbiamo vigilare
• sul pericolo che venga sottratta definitivamente al collegio docenti la potestà di organizzare le attività collegiali funzionali all’insegnamento e quelle di potenziamento formativo, lasciandole alla totale discrezionalità dei dirigenti. Rischiamo di consegnare loro tutto il tempo di vita delle persone;
• che le risorse destinate al contratto vengano indirizzate a compensare il lavoro docente e NON siano usate per premiare le funzioni improprie, di supporto alla applicazione della versione provinciale della buona scuola, per la gestione l’alternanza scuola lavoro, per la collaborazione con la dirigenza e per la gestione del CLIL. Il lavoro docente non può più essere confuso con i compiti di gestione organizzativa;
Inoltre il bonus premiale è un’aberrazione ampiamente rifiutata dalla categoria che non sopporta più di essere sezionata sulla base del meccanismo di asservimento alla catena di comando fordista che sta distruggendo la libertà di insegnamento. La risorsa a esso destinata dovrebbe concorrere all’aumento salariale uguale per tutti.
Il personale docente laureato della scuola primaria (come quello delle scuole dell’infanzia del resto) è ancora inquadrato come personale diplomato. Si tratta di una distorsione logica da rimediare anche per ridare dignità a un segmento fondamentale della scuola affinché riprenda la sua centralità nel sistema formativo.

ADERIAMO ALLO SCIOPERO NAZIONALE DEL 23 FEBBRAIO 2018
CONTRO LE POLITICHE GOVERNATIVE NAZINALI E PROVINCIALI E CONTRO IL RISCHIO DI UN CONTRATTO TRUFFA
TOGLIAMO LA DELEGA A RAPPRESENTARCI AI SINDACATI DI GOVERNO

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Un commento

  • Saiani Aldo

    Non entro nel merito del nuovo contratto nazionale della scuola, perche’ mi fa difetto la dimensione tecnica.
    Un contratto, guarda caso, in via di definizione a pochi giorni delle elezioni politiche. Questo è il sistema democratico.
    Cosa non si fa’ per raccattare qualche voto dai docenti, che si dovrebbero accontentare dopo 10 anni di attesa di miserabili 80 euro, simbolo della stitica elargizione paternalistica del Governo ai nuovi schiavi bastonati e contenti.
    Bisogna stringere la cinghia e serrare i i denti, costi quel che costi, anche di patire la fame, ma rialzare la schiena e ritirare la mano dalla odiosa elemosina.
    Auguro ai lavoratori della Scuola un pieno successo dello sciopero di domani!

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