Fermare l’aggressione imperialista!.

“Fermare l’aggressione imperialista!”.
La Federazione Sindacale Mondiale (FSM) contro le minacce di Trump al Venezuela
La grande famiglia sindacale della FSM, fedele al suo dovere internazionalista è al fianco dell popolo fraterno e della classe operaia del Venezuela, respinge nella maniera più forte le dichiarazioni provocatorie e sfacciate del presidente imperialista americano, D. Trump sulla possibilità di un’offensiva militare contro il Venezuela. Il movimento sindacale internazionale di classe si trova accanto agli strati popolari della Repubblica Bolivariana del Venezuela e, ancora una volta, afferma chiaramente che il futuro del paese è esclusiva giurisdizione del suo stesso popolo.

Il nostro movimento, il movimento della classe operaia, ha molta esperienza di tali dichiarazioni incendiarie degli imperialisti che hanno sempre aperto la strada alle loro azioni criminali.
Lo abbiamo già visto in Iraq, Libia, Afghanistan e altrove.
Oggi, come allora, diciamo che l’arma dei popoli contro le interferenze e l’aggressività imperialiste è l’organizzazione della loro lotta in un orientamento anticapitalista e antimperialista, mentre lo scudo è la solidarietà internazionale.

L’FSM, come unica internazionale sindacati che lotta contro l’imperialismo e lo sfruttamento capitalista, mostrerà con forza la sua solidarietà attiva con la classe operaia venezuelana. Invitiamo il popolo venezuelano a essere vigile davanti agli eventi e a lottare per approfondire le sue conquiste sociali, fino all’alba di un nuovo mondo, senza sfruttamento dell’uomo da
parte dell’uomo.
Fermare l’aggressione imperialista!

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7 commenti

  • L’America del Sud è sfera di influenza privilegiata degli USA, che non possono permettersi eccezioni al SISTEMA.
    Non interverranno subito e non direttamente.
    Ma creeranno un clima di guerra civile, aiutando le forze di opposizione al Governo di Maduro, lo isoleranno, mettendogli contro le altre Nazioni del continente, e soprattutto diffondendo una valanga di calunnie e di falsa informazione sul mainstream mediatico, di cui detengono il monopolio.
    Ma una cosa è cambiata rispetto al passato:
    una guerra civile strisciante ce l’hanno a casa loro.
    Chi per un secolo semina vento, arriva l’ora che raccoglie tempesta.
    Quel momento e’ arrivato.

    Saiani Aldo.

  • Il Venezuela si trova disgraziatamente in America Latina, e non può essere piu di tanto sostenuto geopoliticamente dalle potenze che possono tener testa agli USA: Russia e Cina.
    Maduro e il suo Governo devono fare come Cuba.
    Imporre una dittatura del popolo con l’uso della minaccia armata, e resistere ad oltranza, costi quel che costi alle pressioni economiche e mediatiche dei plutocrati americani.
    A estremi mali estremi rimedi.
    Resistere con tutti i mezzi!
    L’alternativa è fare la fine di Cile e Argentina.
    E affanculo il buonismo e il politically correct di certa sinistra masochista e perdente nel DNA.

  • La situazione geopolitica in Venezuela sta prendendo una bella piega.
    Il vecchio parlamento non esiste più.
    Il potere legislativo è nelle salde mani della Assemblea Cosituente; quello esecutivo in capo al Governo, che controlla le Forze Armate e la Polizia.
    Bene
    L’unica incognita è il potere giudiziario.
    Ma si sa che quello si adegua e finisce per schierarsi sempre col più forte.
    Maturo ha il sostegno del popolo venezuelano.
    Gli USA sono nella merda, e si guarderanno bene dall’aprire l’ennesimo fronte.
    1. resistere,
    2. durare nel tempo,
    3. rispondere spietatamente colpo su colpo.

  • La procuratrice generale Ortega, massima autorita’ giudiziaria del Venezuela, e’ fuggita all’estero.
    Ha solo l’imbarazzo della scelta fra i paradisi democratici degli altri Stati sudamericani, o degli Usa, o magari del Vaticano, che e’ l’unica Monarchia Assoluta rimasta sull’intero pianeta.
    A lavorare per preti e capitalisti sedicenti democratici si guadagna molto di più.

  • Chi è sull’orlo della guerra civile non è il Venezuela, ma gli USA, dove si stanno abbattendo i simboli della parte sconfitta nella guerra civile della metà del 1800.
    La storia si ripete.
    Il momento è favorevole per il Governo di Maduro, che deve tener duro, resistere costi quel che costi alle pressioni internazionali e alle menzogne mediatiche, e reprimere spietatamente ogni tentativo di golpe sostenuto dalla CIA e dai plutocrati americani.
    Attenti soprattutto alle mosse dell’establishment cattolico, che subdolamente sta’ sempre dalla parte del Capitale.
    CLORO AL CLERO.

  • E’ preoccupante il silenzio mediatico sulla situazione politica del Venezuela.
    Il Governo Maduro è forte in patria ma debole all’esterno.
    A parte l’Equador, e la Bolivia che è neutrale, ha contro gli altri governi del continente, che sono tutti di destra e quindi alleati e complici dei plutocrati americani.

    Il timore e’ che gli USA chiudano un occhio sulla Corea del Nord in cambio di una analoga chiusura di occhi di Russia e Cina sul Venezuela.
    Peccato che il Venezuela non abbia la bomba atomica, altrimenti sarebbe al sicuro dalle fameliche fauci degli squali yankees, cui fanno paura soli due cose:
    i soldi e la minaccia nucleare.
    Ma la sinistra continua a combattere contro i fascisti di casa Pound, cioè contro dei morti viventi.
    Combattere contro i morti mortifica.
    Bisogna scegliersi e combattere contro il nemico giusto, attuale, forte e potente.
    Questo nemico si chiama POTERE TECNOLOGICO-FINANZIARIO INTERNAZIONALE
    , il cui centro strategico si trova a Walls Street e alla Casa Bianca.
    La vera resistenza è questa, non quella contro il Fascismi, morti e sepolti nel 1945.
    Ma questo è molto più rischioso.

  • Dopo la pausa estiva è ripreso il martellamento mediatico, controllato dai Capitalisti Americani, per mezzo di travisamenti, calunnie e diffamazioni contro il legittimo Governo Maduro, ampiamente sostenuto dai ceti popolari più poveri.
    Gli USA sono in difficoltà sul fronte interno, e ancor più su quello esterno, dove sono sempre piu’ forti e numerosi gli stati che non si sottomettono ai loro interessi.
    Stati che vengono definiti canaglia, mentre l’unico stato veramente canaglia è gli USA per la sua insaziabile avidità di mettere le mani sulle risorse di tutto il pianeta.
    Il petrolio del Venezuela, uno dei più grossi giacimenti del mondo, fa loro troppa gola.
    Mentre si preparano a intervenire militarmente con la complicità degli altri governi centro e sudamericani, schiavetti degli Stati Uniti, usano l’arma della propaganda, molto piu’ efficace,nel medio periodo, delle armi fisiche.
    E ci riescono, dato che controllano finanziariamente stampa, radio e TV.
    Per fortuna che c’è la Rete, che è tecnicamente incontrollabile.
    Perciò, noi pochi ribelli rimasti contro il SISTEMA, dobbiamo usarla per fare una continua e altrettanto insistente controinformazione.
    Chi attraverso il martellamento delle notizie controlla i cervelli delle masse, condiziona e indirizza i relativi comportamenti.
    E quindi comanda il mondo.
    Usiamo machiavellicamente i potenti MEZZI dei Capitalisti per i nostri FINI!

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