Votare per sconfiggere l’antipolitica
Quanto il potere ha paura della democrazia fa appello al NON VOTO ed invita i cittadini, come Craxi nei lontani anni 90, ad andare al mare rinunciando ad un diritto democratico nato dalla resistenza.
Invitare a non votare è la vera antipolitica in quanto umilia la partecipazione dei cittadini, cancella il sacrificio di migliaia di cittadini che nella lotta di resistenza al fascismo sono morti per riconquistare il diritto di voto. Diritto che la Costituzione invita ad esercitare ed a favorire in ogni occasione.
Dellai ed i partiti del governo provinciale, invitando a disertare le urne nel referendum di domani 29 aprile mandano un segnale autoritario finalizzato a ridurre la partecipazione ed il diritto di scelta dei cittadini sulle questioni che riguardano i costi della politica come nel caso delle Comunità di valle.
Domenica andiamo a votare per dire che il sacrificio dei partigiani non è stato inutile, che noi vogliamo continuare ad esercitare anche nelle consultazioni referendarie un nostro diritto inalienabile. Il voto.
Puntare sull’astensione non fa parte dei diritti della democrazia come sostiene qualcuno, ma è un pilastro di quel progetto politico che vorrebbe la partecipazione dei cittadini ridotta a semplice accettazione delle scelte del potere, che spesso, come nel caso del governo Monti, si nascondono dietro dei tecnici.
Per questo invito tutti i cittadini ad andare a votare non solo per esercitare un diritto costituzionale e pilastro fondante della democrazia ma anche per dare un segnale forte contro l’antipoltica a marca dellaiana.
Nel mentre a livello nazionale questo governo taglia, pensioni, diritti, aumenta tariffe e tasse la casta politica trentina ha prodotto le Comunità di Valle che, oltre a non favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica della comunità, sono un ulteriore spesa che pesa sui cittadini.
Andiamo a votare, esercitiamo un diritto e cancelliamo un privilegio della casta.
Ezio Casagranda
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