Ve.Dro e l’autonomia trentina

Forse ve.drò un futuro migliore.

Ho letto sulla stampa locale le dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, e sono rimasto basito dal tono e dall’arroganza  delle sue ricette per uscire dalla crisi.
Devo dire che nemmeno Sacconi era arrivato a tanta violenza nei confronti dei diritti dei lavoratori. Definire “criminale” l’assenteismo inteso genericamente,  dimostra semplicismo e poca conoscenza del mondo del lavoro. Il diritto ad ammalrsi, alla maternità, a curarsi in caso di infortunio non sono azioni criminali ma interventi finalizzati a tutelare salute e reddito del lavoratore ammalato o della lavoratrice che vuole fare un figlio per costruirsi una famiglia.
Sono diritti Costituzionali.
Anche sull’università le sue dichiarazioni lasciano perplessi in quanto appartengono a quei luoghi comuni delle “discussioni da bar” e quindi lasciano il tempo che trovano.
Infatti quello che più rende inaccettabili le proposte di Scaroni sono quelle relative al mercato del lavoro dove propone di liberalizzare tutto sul modello americano cancellando i contratti nazionali ed ogni regola in materia di diritto al lavoro.
Scaroni lascia intendere che il lavoro dovrebbe essere “libero” come una qualsiasi merce e quindi sia il mercato, cioé il merito,  la regola alla base di tutto.
Premesso che nel mercato del lavoro lavoratore e datore di lavoro non sono uguali e non godono delle stesse opportunità, chiedo a Scaroni se lui é amministratore dell’ENI per merito o perché proposto da qualche amico di partito? La vicenda unicredit insegna e quindi penso che Scaroni sia tra quei dirigenti che appartengono alla seconda ipotesi.
Ma le esternazioni di Scaroni sono avvenute all’interno di una iniziativa patrocinata dall’onorevole Letta e quindi mi chiedo se é questa l’alternativa al governo Berlusconi ?
Se questa è l’alternativa penso che per i lavoratori e per i cittadini la prospettiva della la situazione greca si faccia sempre più reale.
In trentino nei primi 5 mesi del 2011 si sono perso 911 posti di lavoro a cui si aggiungono le 2624 dello stesso perido del 2010 mentre continua ad aumentare il trend negativo della disoccupazione giovanile.
Nonostante questi dati negativi l’onorevole Letta, in compagnia di Burli continuano a ribadire le positività del modello trentino.
Misteri del politichese in quanto i dati, sia sull’occupazione che sui costi dei servizi (vedi tiket, trasporti, ecc) non si distanziano da quanto avviene a livello nazionale e sono all’interno delle politiche di austerità.
Penso che un governo della nostra autonomia possa, in termine di welfare e di modello sociale, assumere scelte diverse, di discontinuità con le compatibilità provenienti dalla BCE.
Dalle scelte della giunta Dellai, (base militare, tav, metrolan, ecc) non mi sembra che questa visione dell’autonomia abbia possibilità di essere sperimentata.

Ezio Casagranda

Trento, 1 settembre 2011

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