Vallo Tomo: Bravo il nostro caro Barozzi!

BAROZZI FINALMENTE LEVA LA MASCHERA DEL VITTIMISMO E MOSTRA LA FILOSOFIA PD.  Finalmente ha levato la maschera del commediante tragico e mostrato il vero volto del suo partito!
L’ennesima prova del diritto divino (il governare nel nome di dio senza necessitare dell’opinione della plebaglia) del sindaco moriano Barozzi l’abbiamo avuta oggi, pubblicata sul Trentino. Il Barozzi da come afferma “… il Comune c’è sempre e il Comune rispetta le regole. Evidentemente da una parte il Comune si odia e dall’altra parte nel Comune si spera” sembra proprio volersi incarnare nel Comune (il morbo della “cadrega”?) proclamandosi da se quale paladino dell’occupazione definendo socialmente disagiati dei cittadini solo perchè hanno contestato le scelte di una amministrazione cieca e sorda non che AUTORITARIA (imparassero dalla politica
vicina alla cittadinanza come avviene ad esempio in Puglia o in Val Susa), utilizzando la non-
violenza quale arma di difesa.
Questo concetto di “socialmente disagiato” va analizzato e non utilizzato a sproposito cercando di sminuire la persona considerandola folle e disperata. Il “socialmente disagiato”, oltre ad essere un termine dispregiativo e denigrante, maschera uno status sempre più evidente, la povertà, non solo di chi è inoccupato ma pure di chi un’occupazione ce l’ha. E la responsabilità dell’aumento della povertà di chi è? Delle istituzioni rispondiamo Noi. Basti solo pensare al decadentismo politico degli ultimi trent’anni che ha visto l’annientamento di quel poco dello status sociale, già rimasuglio allora delle conquiste ottenute grazie alle lotte di fabbrica e di piazza (che di certo non finivano con
azioni non-violente). Se poi parliamo di occupazione e di responsabilità del continuo aumentare di disoccupati e precari possiamo benissimo additare il PD, il Partito del Denaro, che già servo degli industriali allora e della finanza oggi ha negli ultimi dieci anni eliminato il lavoro garantito a tutti, il
diritto alla casa, il diritto alla cura, insomma il welfare sociale, inserendo la privatizzazione di buona parte dei servizi sociali, aumentando l’età pensionabile (lo stesso PD appoggiò tutte le riforme del governo Monti), inserendo sistemi aspri di sfruttamento dell’uomo (Jobs Act e ancora prima Legge Treu del 1997 che ha dato il via alla flessibilità della forza lavoro, per chi non capisse ha dato il via al precariato e all’utilizzo della forza lavoro quale forza servile), mascherando il tutto con l’inserimento dei famosi ormai noti “ammortizzatori sociali” illudendo cosi il proletario (cioè il
lavoratore sfruttato e succube al padrone quindi allo Stato, dato che ormai l’uno è intrinseco nell’altro) di poter comunque vivere una vita dignitosa, come previsto pure dalla costituzione italiana ad oggi non applicata, senza troppo doversi occupare del resto, inducendolo così con ricatti al silenzio e all’obbedienza; un esempio è la minaccia di Barozzi nei confronti di Rosanna “fino a che non è colpevole può restare a lavorare poi, se colpevole, perderà il posto di lavoro secondo normativa”, colpevole di che?? Di aver alzato la testa ed essersi scontrata contro lo Stato? Un tempo una donna così tenace sarebbe stata elogiata in Lotta Continua (alcuni ex membri oggi lo hanno abbracciato quel sistema capitalistico tanto combattuto e disprezzato e non di certo perchè maturi intellettualmente, ma ben sì perchè utile ai loro scopi di arricchimento) o all’interno di qualsiasi ipotetico Partito Comunista (se mai ne sono esistiti di veri comunisti in quei partiti parlamentari).
Fatto sta che il Barozzi sta lavorando bene come rappresentante del PD, assume “disagiati” come dice lui e li sfrutta per bene concedendogli un misero salario che non rafforza di certo il loro status sociale. Ci viene spontaneo chiederci se possiamo considerare “agiati sociali” i politici dato che, piuttosto di rinunciare ai benefit come ad esempio i vitalizi che a Bolzano intendono concedere alle amministrazioni comunali, venderebbero la propria “anima” ammesso che non l’abbiano già venduta prima, per fare i politici dell’affare.

USB Coordinamento Confederale Trentino
Federico Menegazzi – Ezio Casagranda

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