Un evasore al potere

Oltre 5000 evasori totali e 17,5 miliardi nascosti al fisco scoperti nei primi otto mesi del 2013. le Fiamme gialle hanno inoltre individuato oltre 20.000 lavoratori irregolari, la metà dei quali completamente in nero.
Sono dati allarmanti che da un lato dimostrano quanto elevata sia l’evasione fiscale e contributiva nel nostro paese ma dall’altro assumono il significato di una vera ed inconfutabile denuncia del fallimento completo delle politiche liberiste sia sul versante dell’occupazione e dell’evasione fiscale.
Il fallimento totale delle politiche del governo Monti che con la riforma Fornero pensava di invertire il trend negativo dell’occupazione giovanile attraverso l’inserimento nella legislazione del lavoro di una dose da cavallo di precarietà ed elevato l’età pensionabile a 67 anni venduta come toccasana per “dare un futuro di lavoro ai giovani”.
I risultati sono chiari. La disoccupazione giovanile ha raggiunto quota 40% e le norme sulla precarietà hanno aumentato, assieme alla disoccupazione, il ricorso al lavoro nero che ricordo cresce in misura proporzionale con il crescere delle possibilità di ricatto a cui la precarizzazione del lavoro sottopone i lavoratori rispetto all’impresa.
Infatti oltre al lavoro nero la guardia di finanza ha scoperto anche “numerosi fenomeni di caporalato collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza a danno dei lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle più elementari norme di sicurezza”.
Dati che farebbero sobbalzare qualsiasi governo ma non quello italiano il quale continua a vendere ottimismo a man bassa cercando di nascondere questa drammatica realtà fatta di evasione e povertà e dove il malaffare sembra prevalere su tutto.
Redditi occultati al fisco per un valore pari a quasi cinque volte l’Imu sulla prima casa da parte di di imprenditori e liberi professionisti, che attraverso società di comodo, hanno evaso il fisco e quindi vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare.
Questo lavoro della GDF stride con quanto avviene in politica o meglio nelle discussioni politiche che in questi ultimi 20 giorni dopo la condanna di Berlusconi per frode fiscale, occupano le prime pagine dei giornali e disturbano il sonno del governo Letta.
Infatti oggi questo personaggio che mentre era presidente del consiglio ha organizzato un’enorme frode fiscale viene ricevuto dal Presidente Napolitano e oggi non solo si atteggia a vittima ma ricatta il governo letta mentre la casta è impegnata (chi a viso aperto e chi in sordina) per garantirgli la cosiddetta “agibilità fiscale” che più semplicemente si chiama “grazia”.
Se uno che ha condannato in cassazione per frode fiscale può tranquillamente ricattare la “politica” senza che le Istituzioni si ribellino qualcuno potrebbe pensare che chi sbaglia non sono gli evasori ma tutti quei cittadini onesti che continuano a pagare le tasse.
Purtroppo questo scempio della politica, della morale e dell’etica sociale avviene grazie al sostegno della maggioranza dei mass media, per l’assenza di una vera opposizione sociale e politica nel paese ma anche a causa dell’assuefazione dei cittadini che ormai si limitano al “mugugno” anziché scendere in piazza per far sentire la loro voce e chiedere un cambiamento radicale di rotta.
Ezio Casagranda

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