Trento: corteo antifascista per chiudere casapound

Oggi la città di Trento ha vissuto una giornata importante ed è  stata attraversata – da piazza Dante a via Degasperi – da una grande e pacifica manifestazione antifascista per ribadire che Casapound e i fascisti, anche se del “terzo millennio”, non hanno diritto di cittadinanza ne a Trento ne altrove.
Per dire che è inaccettabile che nella via intitolata a Ancilla Marighetto, martire della resistenza, trovassero sede i militanti fascisti che fanno riferimento a Mussolini e alla sua ideologia fascista che propugnano la culturale dell’esclusione, del razzismo, del sessismo, della xenofobia, della violenza e dell’intolleranza contro il diverso negando ogni forma di libertà.
Un corteo che attraversando la città ha voluto ribadire che l’antifascismo deve essere impegno militanza e non semplice retorica mediatica e gli oltre 500 cittadini del corteo hanno voluto mandare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni ed alle forze di governo: L’antifascismo non può essere ridotto a scontro fra opposti estremismi o semplice retorica nelle varie ricorrenze ma impegno militante, di partecipazione attiva di persone che non si arrendono al pensiero revisionista che, purtroppo, ha contagiato ampi strati della sinistra politico e sindacale.
In via Degasperi abbiamo gridato il nostro sdegno verso i militanti di casapound abbiamo invitato i cittadini del quartiere di Madonna Bianca ad organizzarsi per cacciare i nazifascisti dal loro quartiere per dire che nessuno può permettersi di infangare la memoria di Ancilla che è stata uccisa dai nazisti. Quei nazisti a cui casapound fa riferimento.
Il corteo è poi rientrato in centro città e si è fermato in piazza Duomo per ribadire le motivazioni del nostro antifascismo, delle nostre lotte, del nostro stare in piazza ma anche per lanciare un percorso di coinvolgimento del quartiere nella lotta contro la presenza di casapound a Trento.
Rifondazione è stata parte del corteo e abbiamo partecipato alla manifestazione per ribadire che oggi essere antifascisti significa anche lottare perché i dettati costituzionali siano finalmente applicati. Quindi chiedere non solo di applicare il Titolo XII della norma transitoria che vieta la ricostruzione del partito fascista, sotto qualsiasi forma, ma anche l’articolo 11 che vieta l’uso della guerra per la risoluzione della controversie internazionali, o l’articolo 3 per quanto riguarda i diritti e la dignità della persona o l’articolo 1 per quanto riguarda il lavoro.
Se oggi ci troviamo davanti a questo rigurgito del fascismo, se i nazifascisti di casapound possono parlare di mutuo sociale, e possono fomentare la guerra fra poveri una grossa responsabilità la portano le Istituzioni e del PD che anziché essere in prima linea a difesa dei principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale si stanno attivando per stravolgerne i suoi contenuti. (vedi art, 138 Costituzione)
Infatti dentro le politiche revisioniste la guerra diventa missione di pace, il diritto al lavoro diventa una concessione del padrone e l’apologia di fascismo diventa espressione culturale.
Per questo la manifestazione di oggi non è un punto di arrivo, una protesta isolata ma l’inizio di un percorso antifascista attraverso un’assemblea unitaria, partecipata e aperta ai cittadini dove tutti possano portare il loro pensiero ed il loro modo di agire collegando la lotta antifascista alle lotte quotidiane per la casa, per il lavoro, per i diritti, per il reddito di cittadinanza, in difesa dell’ambiente, contro il TAV e le grandi opere e per una democrazia partecipata e diretta.
Ora e sempre, resistenza!
Ezio Casagranda

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Un commento

  • luciano

    Caro Ezio,non posso che essere con te,sia nella descrizione della giornata di ieri,che nell’analisi dei fatti!
    Ieri è stata una grande manifestazione antifasista,dove le parole d’ordine erano ben chiare:no a vecchi e nuovi fascisti e fascismi e siamo tutti ANTIFASCISTI!!!
    Ma se da una parte c’è stata una risposta CHIARA E COMPOSTA,molto grave, ritengo,sia stata la mancanza delle istituzioni,del PD della CGIL dell’AMPI che hanno preferito l’iniziativa degli “antifascisti d’elitè”,dove tutto diventa “opaco”,”poco chiaro”,non si capisce dove arriva la “tolleranza” e dove arriva la volontà politica di non “mischiarsi”con quello che hanno definito il “popolino”(cioè quelli che non contano),ma che ieri hanno dato,a mio avviso,una “grande lezione”di dignità e di responsabilità certamente di più di quelli che “minimizzano” o che “derubricano”ad associazione culturale una sede di NAZI-FASCISTI,chiamandoli “ragazzotti”,come se non sapessero quanto forte “picchiano le loro mazze”!!!
    E inquietante è anche l’atteggiamento degli organi di informazione,stamattina vedendo la prima pagina dei quotidiani Trentini credevo di aver sbagliato pagina,giorno,anno o forse erano loro che hanno visto “un’altro film”,a parte il fatto che per 50 persone la mattina hanno dedicato 1/2 pagine,per tutto il pomeriggio di 4/500 persone appena un angolo di pagina tutta di accuse e di falsità,è chiaro che per qualcuno c’è chi ha più diritto di altri a dichiararsi anti fascista,purchè il tutto rimanga nei recinti dei “soliti noti”,tutto il resto è il famoso “popolino”e di quello chi se ne frega!!!
    Essere anti fascisti vuol dire anche essere contro la Bossi-Fini,contro la Fini-Giovanardi e contro tutte le leggi e misure “discriminatorie”,l’antifascista è anche contro la TAV sia in Val Susa, che del Brennero ed è pure contro alle “dighe sull’Adige”,per i beni comuni,per il diritto al reddito minimo garantito,per l’inclusione e per il diritto alla gestione pubblica su basi condivise e dal basso,dagli operai agli studenti!
    Anti fascisti si è 365 giorni all’anno e 24 ore al giorno!
    ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!
    luciano

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