Trentino fra vitalizi e lobbie

vitalizi4Dopo la grande manifestazione del 22 marzo e l’Acampada di martedì scorso contro i privilegi ed i vitalizi dei consiglieri provinciali si muove, dopo la procura di Trento, anche la Corte dei Conti con l’apertura di un fascicolo (al momento a carico di ignoti) per abuso d’ufficio.
Anche la politica muove i suoi primi passi e sono arrivate le prime proposte di legge da parte dei M5S e della giunta regionale le quali, fermo restando le dovute differenze, si muovono dentro la logica della riduzione del danno, cioè partono dal presupposto che il lavoro del politico è diverso da un altro lavoro, sia esso dipendente, autonomo, dirigenziale o precario.
Infatti, il trattamento proposto per il futuro è simile, ma non uguale a quello previsto dall’INPS per i lavoratori dipendenti ed autonomi. Dall’età pensionabile ai contributi da versare fino al calcolo della pensione reversibilità compresa.
Ma non solo non soddisfa la proposta sul pregresso (recupera solo 31 milioni) e nulla si dice su tutti quei privilegi che vanno sotto il nome, di “portaborse”, telefono, tessera autostrada, fino alle 750 euro di spese forfettarie che si aggiungono alle 750 di spese documentate.
Durante “l’Acampada” abbiamo chiesto ai consiglieri di sottoscrivere un impegno ad abolire ogni privilegio e sottoporre a referendum confermativo l’eventuale legge che uscirà dal consiglio.
Fermo restando che quell’impegno è stato sottoscritto solo da due consiglieri ( Bezzi e Degasperi) dimostra come la stragrande maggioranza di questo consiglio continui a sentirsi “CASTA” e quindi eviti accuratamente di confrontarsi con i cittadini indignati e di sottoporre la loro legge a referendum ribadendo il concetto che il loro mandato è un mandato in bianco senza che l’elettore possa svolgere qualsiasi verifica sul loro operato.
Come #trentoinpiena abbiamo fatto la scelta di impostare una battaglia che vada oltre la richiesta della cancellazione di una legge immorale ed inaccettabile e che sappia coniugare le varie proteste, dalla casa al lavoro al reddito per tutti, ma anche tendere una mano a quei movimenti trasversali che si pongono l’obiettivo di allargare le forme di democrazia diretta e di partecipazione dei cittadini alla vita politica.
Una scelta che viene avversata dalla casta e dai loro supporter di vario genere, ma purtroppo è poco compresa anche dai movimenti come quorum zero, democrazia diretta e dai partiti della sinistra extraparlamentare. Questa situazione ci induce ad una riflessione su come possiamo coinvolgere le varie realtà politiche e di movimento presenti sul territorio per far si che questo vento di cambiamento (giustamente denominato la primavera trentina) si allarghi per andare oltre le pur giuste richieste di cancellazione dei privilegi, per rivendicare un cambiamento radicale delle politiche di austerità importa dalla troika e fatte proprie anche dalla classe politica trentina alla faccia della tanto decantata “Autonomia”.
Bene quindi le proposte del comitato “aiutiamoli a cambiare” di preparare una nuova grande manifestazione contro i vitalizi ma anche per dire basta ai regali ai soliti noti come nel caso dell’intervento della PAT nei confronti de signor Dalle Nogare al quale sono stati “regalati” 11 milioni per evitare il fallimento. Dopo la biblioteca alle “Albere” oggi il regalo al complesso “ai Fiori” mentre rincarano tariffe e servizi pubblici, i salari sono fermi, i licenziamenti continuano e la disoccupazione giovanile e non cresce in modo esponenziale.
Basta con i privilegi della politica e con i regali alle lobbie economiche che affamano il Trentino.
U.S.B. E S.B.M. Trentino

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