Spostamento biblioteca e interessi privati

Biblioteca alle Albere: lunedì Rifondazione denuncia la Rettore dell’Ateneo 

La stampa locale riporta la notizia che L’Ateneo Trentino ha deciso di spostare la nuova biblioteca presso il centro congressi del quartiere alle Albere definitivamente abbandonando il progetto Botta , costato centinaia di migliaia di euro, che prevedeva la nuova biblioteca universitaria in piazzale S. Severino a Trento.
Nei giorno scorsi abbiamo denunciato pubblicamente come dopo aver favorito banche e privati, i soliti noti, a comperare a prezzi di saldo l’area ex Michelin; dopo aver appoggiato, a volte superando il limite dell’interesse privato, la nascita del quartiere delle Albere, una realizzazione che doveva essere una “mini Beverly Hills” trentina ma che, a causa dell’invenduto, è diventata “una città morta” con il conseguente rischio di scarsi guadagni della società costruttrice; si sta tentando attraverso la collocazione della biblioteca presso la ex area Michelin di continuare quel foraggiamento alla rendita immobiliare e speculativa che ha contraddistinto le giunte Dellai..
La Provincia in questi anni ha speso più di cento milioni di euro per tenere in piedi la speculazione sull’area Michelin a cominciare dall’acquisto del Muse,per non parlare dei regali (costati fior di milioni di euro)in termini di viabilità che quella realizzazione ha avuto .
Ora la PAT corre nuovamente in soccorso agli speculatori e attraverso l’ Ateneo Trentino ( riprovincializzato attraverso il patto di Milano che ha dato alla PAT la competenza in materia universitaria) ha deciso di collocare presso le Albere la nuova biblioteca universitaria, cancellando in tutta fretta il progetto dell’architetto Botta .
L’oligopolio collusivo che si è creato attorno all’operazione Michelin, Italcementi, grandi opere, ecc è da anni il vero padrone dl Trentino. Sempre le stesse società, a cominciare dalla finanziaria della curia, sempre gli stessi personaggi, controllano in Trentino pressoché tutte le aree di sviluppo, il credito, le banche, le società private e pubbliche che contano, la politica. E ne determinano le scelte condizionando e decidendo le direzioni della spesa pubblica.
Come Rifondazione Comunista intendiamo denunciare pubblicamente queste operazioni immobiliari e speculative che sono uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico sociale del nostro territorio.
Lunedì intendiamo presentare in Procura della Repubblica formale esposto/denuncia nei confronti della magnifico Rettore dell’Ateneo Trentino Daria Depretis, la quale risulta, assieme al marito, azionista di ISA (la finanziaria della Curia Trentina) che è una delle società impegnate nella realizzazione del quartiere della Albere e nella vendita dello stesso.
La Calisio spa, infatti, partecipata da ISA (come risulta dal bilancio 2012) è la società incaricata delle vendite di quel compendio immobiliare, mentre la stessa ISA è stata fra i soggetti promotori della iniziativa.
E’ quindi evidente che l’atto di acquisto da parte della Rettore risulta fortemente viziato da interesse privato in atto di ufficio.
Ci auguriamo quindi che la magistratura avvi immediatamente una azione giudiziaria nei confronti di questa operazione speculativa che appare l’ennesimo caso di conflitto di interessi in salsa trentina.

Trento, 4 ottobre 2013
Ezio Casagranda – Candidato presidente della lista di Rifondazione Comunista

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5 commenti

  • Gianni Ceri

    cmq meglio lì che non una nuova costruzione bottiana orripilante che sarebbe costata ancora decine, se non centinaia, di milioni. Certo che tutte queste cose passano sopra la testa della gente. Finchè non ci dacideremo tutti a comprendere e a lottare per ottenere strumenti istituzionali di democrazia diretta, tutte le altre iniziative saranno aria fritta

  • Gianfranco Poliandri

    L’iniziativa di un esposto mi pare indovinata e comunque un segnale del fatto che non tutti in Trentino si adeguano al sistema “silenzio in cambio di vantaggi”.

  • luciano

    A proposito di sprechi:Rovereto insegna!
    Non vi è ombra di dubbio sul fatto che il comune di Rovereto in questi ultimi anni abbia come suo più evidente punto debole nel organizzare la viabilita della citta’,caso emblematico è,sotto gli occhi di tutti proprio in questi giorni,dove si è provveduto al cambiamento,preannunciato epocale,della viabilita in entrata alla citta dal versante nord.Ma veniamo ai fatti,da anni in quella parte di citta ,in particolare nelle ore tradizionali di massimo traffico,si creava un rallentamento che col passare degli anni è diventato un vero ostacolo all’accesso alla citta’,ma sopratutto un potenziale luogo di “disgrazia”per il fatto che in quel tratto di strada “statale”ci sono due attraversamenti, uno che serve il supermercato addiacente e il complesso di abitazioni situate dietro al supermercato stesso ed un altro,attraversamento,che serve agli studenti che vanno alle scuole superiori “G.Marconi”.Già
    più di un anno fa,con lettera al quotidiano Adige,io facevo notare che erano da capire/individuare i motivi di tali rallentamenti alla viabilità,perchè non era una questione di “congestione”,ma piuttosto era una questione di “spazi d’azione”nel senso che il problema derivava dalla continua interruzione del traffico a causa delle fermate dei mezzi pubblici e degli attraversamenti degli studenti che si recavano appunto al ITG Marconi.Come pare,credo,evidente il problema risiedeva nel trovare alternative alle “criticità”,cioè creare piazzole per la sosta dei mezzi pubblici,in modo tale che non rallentassero il flusso normale del traffico e poi un attraversamento o sopra o sotto la “statale”che,anch’esso,andasse ad evitare ulteriori rallentamenti.Tutto sommato non mi sembra una analisi tanto “fuori luogo”anzi proprio vedendo il risultato dell’ennesima ROTONDA,che si è voluta spacciare come soluzione ma che in realtà non ha fatto altro che creare l’ennesima situazione di “CANTIERE INFINITO”dove le modifiche in corso d’opera(che altro non sono che il fallimento,di fatto,della progettazione comunale)sono all’ordine del giorno e la conseguente lievitazione dei costi inevitabile!
    Questo è un esempio”plastico” di come in questa provincia e nei suoi comuni più importanti,viga le legge degli “appalti”,che in mancanza di “grandi opere” si accontentano di “piccole opere” ma che sommate negli anni fanno gli stessi danni e sopratutto mantengono in vita un sistema basato non sulla “buona amministrazione”ma sugli “affari con gli AMICI”che tanto assomiglia al sistema “degli amici degli amici”.
    Risultato:provare per credere, code la mattina e code pure nel tardo pomeriggio che prima non c’erano!?!???

  • antonio G.

    guardi, sulla questione avrei da dire pagine su pagine. faccio notare però che da un politico mi aspetterei un testo scritto in italiano dove la struttura della frase sia corretta e la punteggiatura usata in maniera decente…senza errori di battitura,ripetizioni e frasi mozzate.
    forse abbiamo proprio bisogno di una biblioteca…

    • Casagranda

      Non metto in dubbio che abbiamo bisogno di una biblioteca. Forse lo scritto non è scorrevole come qualcuno vorrebbe ma il senso si capisce. Si vuole contrastare un sistema di potere che aiuta gli amici e strozza l’economia reale.
      Per il resto sono un operaio ex sindacalista e ora pensionato non ho uno staff a disposizione che scrive e corregge i miei testi, ma in compenso ho una grande volontà di combattere il potere costituito, le ingiustizie gli sprechi e il malaffare.
      Ho un difetto: sono sempre dalla parte dei più deboli e degli sfruttati.

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