Se tu salvi un ministro a me, io salvo un senatore a te

Senza vergogna, senza pudore ma con infamia!
Al Senato, PD e FI salvano Minzolini condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi per peculato.
Con 137 voti a favore, 94 contrari e 20 astenuti l’Aula ha annullato il parere della Giunta di sette mesi fa sulla revoca del mandato ai sensi della Severino. Decisivi 19 voti a favore e le 24 assenze del PD.
Il voto di scambio ha funzionato ed ora qualcuno punterà alla riabilitazione del caimano di Arcore.

Con un voto il Senato della Repubblica ha cancellato la legge Severino. Un atto grave che mette in soffitta, per la CASTA, le stesse leggi della repubblica e in questo caso la stessa legge che hanno votato pochi anni fa: la legge Severino che prevede la revoca del mandato per quei parlamentari condannati in via definitiva ad una pena superiore a 2 anni.
Uno scandalo senza precedenti che va oltre sia alla scandalosa logica del voto di scambio che alla questione morale ed etica in quanto sancisce un precedente pericoloso: la casta è sopra la legge.
Al Senato il nuovo partito Forza PD (come titola il fatto quotidiano) con un voto trasversale ha stabilito che, se una legge è pericolosa per i giochi di potere o per la politica del grande inciucio si può non applicare permettendo, così, ad un condannato di continuare a percepire uno stipendio di 10.000,00 euro al mese e a 66 anni una pensione.
Ma purtroppo la casta poltica non riguarda solo questo parlamento di transfughi e voltagabbana ma anche le realtà periferiche come il nostro Trentino che qualche giorno fa ha definitivamente mandato in soffitta la proposta di legge popolare delle Acli Trentino che aveva raccolto oltre 10.000 firme per una legge che riducesse retribuzioni e vitalizi dei consiglieri provinciali.
Con un voto la maggioranza dei consiglieri provinciali hanno detto no alla possibilità di tagliarsi l’indennità, ridurre i vitalizi, eliminare le pensioni complementari e cancellare i finanziamenti ai gruppi politici.
Ancora una volta la nostra autonomia ha perso un’occasione preziosa per dimostrarsi diversa e più vicina al sentire della popolazione dimostrando così che per la CASTA trentina l’autonomia è solo uno strumento per mantenere i loro privilegi. E se questi scandali sono passati quasi sotto silenzio una grande responsabilità è dovuta al ruolo della stampa che sia nel caso trentino che nel caso Minzolini sembra abbia abbandonato il ruolo critico e di denuncia che gli compete.
Roma e Trento hanno dato l’ennesima vergognosa dimostrazione di una politica arrivista ed egoista pronta a sacrificare anche le Istituzioni pur di mantenere poltrone, privilegi, impunità e vitalizi. Senza ritegno hanno stracciato la legge Severino – votata da questo parlamento – e mandato al macero la volontà popolare sottoscritta da oltre 10.000 cittadini Trentini.
Il tutto naturalmente alla faccia dei nuovi e vecchi poveri, dei disoccupati, dei precari e di quanto rimangono senza lavoro e senza reddito.

Purtroppo la rassegnazione ha preso il sopravvento e la CASTA sa benissimo che se gli italiani scenderanno in piazza arrabbiati…….sarà per andare allo stadio.
La CASTA sa benissimo che quando sarà ora di votare la maggioranza dei cittadini si farà guidare non dalla loro coscienza ma dal bombardamento mediatico degli spot pubblicitari dei partiti e dei vari candidati.
Solo la lotta potrà mandare a casa questa CASTA e quanti vivono di clientele favori
Ezio Casagranda

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