Rilanciare le aree montane

Implementare i servizi drasticamente ridotti e migliorare la situazione di tutti quei cittadini che vivono nelle 365 comunità montane. Questa è la proposta dei candidati di Rivoluzione Civile per salvare le montagne da tagli indiscriminati a servizi e strutture. Nonostante l’articolo 44 della Costituzione preveda una legislazione apposita a favore delle aree montane di fatto si è assistito alla cancellazione di tutti i diritti per i residenti. In questi territori sono stati soppressi i trasporti, chiusi gli uffici postali e quelli giudiziari, lasciate in abbandono le caserme e dismessi gli spazi pubblici. Sono stati tagliati senza intelligenza ospedali, ambulatori, servizi sociali e scuole.

Da qui l’appello, lanciato da Rivoluzione Civile, per un impegno a favore di territori che devono essere valorizzati, perché così facendo si valorizza anche tutta l’Italia.

L’appello

1) La prima proposta è la creazione di un unico punto di riferimento amministrativo statale con il compito di coordinamento delle politiche del governo sul territorio: non un carrozzone burocratico come furono Ente italiano montagna o l’Istituto nazionale della montagna, ma una struttura agile di servizio alla quale si possano rivolgere le comunità montane. Connesso a questo organismo si deve prevedere un fondo per la montagna per finanziare le attività agricole, artigiane, industriali a zero impatto ambientale partendo dal quale si programmino gli interventi con piani pluriennali decisi col massimo della trasparenza in ambito sovraregionale. La giusta valorizzazione delle peculiarità non può spingere a vere proprie discriminazioni di territori nei confronti di altri. Uno Stato non può più permettere che a distanza di pochi chilometri contesti ambientali e socio-economici simili siano trattati in maniera totalmente differenti per l’appartenenza a Regioni o persino a province diverse.

2) La seconda proposta riguarda la fiscalità. Va ripensato il peso del fisco sui territori montani meno battuti dai circuiti turistici a cominciare dall’IMU gravante sulle attività agricole e artigiane più innovative per continuare all’IRAP e l’IRES. Vanno introdotti specifici benefici per le produzioni agricole legate alla biodiversità e protette le produzioni tipiche magari introducendo un marchio “prodotto della montagna italiana”. E finanziate fattorie didattiche, centri di agricoltura sociale per creare nuove professionalità in soggetti disagiati o in persone con disabilità.

3) Il turismo è una risorsa importante a patto che non diventi una monocoltura, a questo riguardo vanno socializzate le rinnovate le norme sui rifugi alpini ( DPR 4 agosto 1957) coordinate le normative regionali in materia di strutture ricettive nonché previste nuove politiche di flussi.

4) Bisogna istituire un reddito sociale di montagna. I nostri territori sono infatti spesso soggetti ad attività economiche stagionali e un reddito sociale potrebbe favorire la creazione di nuove piccole attività imprenditoriali per tutto l’anno. Una simile erogazione sarebbe condizionata alla residenza, a un numero massimo di dipendenti (tre) e un limite reddituale di (12.000 euro lordi) l’anno.

5) Va infine pensato un nuovo sistema energetico decentrato a gestione pubblica che utilizzi correttamente le meravigliose risorse montuose – l’acqua, il sole, il vento – per produrre energia a zero impatto ambientale. E contestualmente vogliamo siamo valorizzate le esperienze virtuose di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti.

Hanno già firmato:

Nilo DURBIANO, sindaco Venaus, Val di Susa, capolista del Senato Piemonte;
Paolo FERRERO, segretario nazionale PRC, Pinerolo (TO), candidato alla Camera Piemonte I;
Anna Paola ZACCHEDDU, assessore comunale Laconi (OR), candidato al Senato Sardegna;
Emanuel PARRACONE, sindaco di Valdieri (CN), candidato alla Camera Piemonte II;
Daniele ZANDONELLA, assessore comunale di Comelico Superiore (BL), candidato alla Camera Veneto II;
Christian FRANZIL, assessore comunale Udine, candidato al Senato Friuli
Ignazio MARCI, vicesindaco Seui (OL), candidato al Senato Sardegna;
Luisa SOLDATI, già vicesindaco del Comune di San Marcello Pistoiese, candidata al Senato Toscana;
Nilde RUSSO, già consigliere comunale di Petralia Sottana (PA), candidata al Senato Sicilia;
Francesco MACARIO, consigliere comunale di Borgo di Terzo (BG), candidato alla Camera Lombardia II;
David AUGSCHELLER, consigliere comunale di Merano (BZ), candidato al Senato Trentino/Sud Tirolo;
Enrico PERILLI, consigliere comunale L’Aquila, candidato alla Camera Abruzzo;
Giuliano EZZELINI STORTI, consigliere comunale Recoaro (VI), candidato alla Camera Veneto I;
Michele CONIA, consigliere comunale Cinquefrondi (RC), candidato alla Camera Calabria;
Gianluca BELLETTI, consigliere comunale di Collecchio (PR), candidato al Senato Emilia;
Stefano MICHELI, consigliere comunale Roccasinibalda (RI), candidato alla Camera Lazio II;
Ezio CASAGRANDA, sindacalista NoTav Trentino, capolista al Senato Trentino/Sud Tirolo;
Rosa RINALDI, responsabile nazionale Ambiente e Beni comuni PRC, Roma, candidata alla Camera Lombardia I;
Franceschino BARAZZUTTI, già Sindaco di Cavazzo Carnico (UD), già presidente Consorzio BIM Tagliamento;
Ivan PUGLIELLI, Rieti, candidato alla Camera Lazio II;
Gabriella STRAMACCIONI, direttrice di Libera, Roma, candidata alla Camera Calabria e Veneto I;
Augusto ROCCHI, parlamentare XV Legislatura firmatario del progetto di legge n° 3086 in favore della montagna, Milano, candidato alla Camera Veneto II;
Emilia Di MATTEO, consigliere comunale Mosciano Sant’Angelo (TE), candidata alla Camera Abruzzo;
Pierluigi TAVECCHIO, Como, candidato Al Senato Lombardia;
Franco PORTA, consigliere comunale di Trento, candidato alla Camera Trentino/Sud Tirolo;
Pamela FRANCESCHINI, consigliere comunale di Rieti;
Paolo DUZZI, consigliere comunale Arta Terme (UD);
Giacomo MARCHIONI, già assessore alla politiche ambientali, caccia e pesca provincia di Rieti;
Stefano NONINO, consigliere comunale Tolmezzo (UD)

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