Progettone: Una risorsa per il Trentino

I lavoratori del progettone sono una risorsa non assistenzialismo
Ci risiamo,
In occasione della presentazione dell’assestamento di bilancio della PAT Confindustria non perde occasione per lanciare le sue critiche verso i lavoratori del progettone che lui continua a definire assistenzialismo.
“Basta assistenzialismo ha tuonato il signor Busato di Confindustria puntando il dito sui 49 milioni di euro stanziato dalla PAT per i circa 1600 lavoratori e lavoratrici del progettone rivendicando che quei soldi siano usati per ridurre le tasse alle imprese.
Per Busato, se i soldi sono dati alle imprese sono investimenti se invece sono usati per assumere lavoratori che si occupano di monitorare e ripristinare il territorio, permettere le aperture dei musei, incentivando il turismo colturale e rendere turisticamente attraente il nostro Trentino generando reddito, risorse e benessere in trentino, sono assistenzialismo.
Quelli di Confindustria più che una ragionamento razionale e cosciente di un’organizzazione che pretende di essere centrale in Trentino assomigliano a delle semplificazioni da bar sport dopo un partita di calcio.
Busato lamenta le risorse stanziate dalla PAT per i lavoratori del progettone e, guarda caso, si dimentica delle elargizioni di mamma provincia a favore delle imprese aderenti della sua associazione (vedi Marangoni, Whirlpool, Subaru, ecc,) che dopo aver incassato i contributi provinciali hanno chiuso, trasferito la produzione o licenziato. Contro questi spechi Busato si guarda bene da proferire parola o avanzare qualche critica su come sono stati ( a nostro avviso malamente) gestite le risorse e le politiche industriali in provincia.
Non solo ma le proposte che emergono da via Degasperi si limitano alla richiesta di contributi, più o meno a pioggia, e per la costruzione della Valdastico e del TAV che sono opere devastanti per il territorio, per i conti pubblici e di dubbia ricaduta sul versante occupazionale.
Infine, ma non per importanza vogliamo ricordare al signor Busato di Confindustria che il progettone non è mai stato assistenzialismo in quanto il lavoro svolto da questi lavoratori e lavoratrici son una risorsa per il Trentino.
Infatti se in questi ultimi anni il turismo trentino, che rappresenta circa un terzo del PIL provinciale, continua ad avere il segno più questo è dovuto in gran parte al fatto che i turisti in Trentino trovano piste ciclabili, sentieri meravigliosi, percorsi botanici, musei aperti e altri servizi che sono il frutto del lavoro fatto dai dipendenti del progettone.
Senza contare il contributo dato da questi lavoratori nel settore dell’assistenza sociale, degli anziani, nelle pubbliche amministrazioni, ecc.
Quindi non di assistenzialismo si tratta ma di investimenti che per il nostro Trentino hanno un ritorno economico spesso superiore a quello delle imprese trentine.
Infine ci preme richiamare l’attenzione sul fatto che se anche i massimi rappresentanti di Confindustria, ma non solo loro, continuano a ritenere il “progettone un affare assistenziale” questo è dovuto a due fattori:
Il primo riguarda la mancanza di un bilancio da parte della PAT ed il secondo un accordo provinciale che viene giustificato, nei suoi tagli al salario del lavoratori, dal fatto che le risorse sono poche.
Sulla prima questione una grande responsabilità la porta l’assessore Olivi che continua a rifiutarsi di predisporre un bilancio dell’attività del Porgettone. Una scelta incomprensibile in quanto dovrebbe essere normale che se la PAT investe 49 milioni in un settore pretenda di avere un bilancio dei costi e dei ritorni economici di questo investimento. Invece NO Olivi e la Giunta provinciale continuano a permettere che dei lavoratori che producono ricchezza siano considerarti degli assistiti.
La seconda conferma la sudditanza politica delle tre confederazioni verso la Giunta provinciale e quindi si sono bevuti senza fiatare la favole della scarsità di risorse da investire nel progettone dimenticandosi che la nuova tassa sul turismo ha fatto introitare alla provincia bel 14 milioni di euro ben 2 oltre quanto preventivato.
Risorse che vanno utilizzate non solo per migliorare le condizioni economiche e normative dei lavoratori del progettone ma anche per permettere una crescita reale dell’occupazione nel settore.
A propositi di occupazione stiamo ancora attendendo i dati delle 80 nuove assunzioni promesse a seguito dell’accordo del maggio 2016 e che l’assessore non ci ha ancora fornito.
USB Lavoro Privato

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