Presidio alle officine Margoni

margoni presidioLunedì scorso si è svolto un presidio, indetto dalle tre sigle sindacali USB, SBM e Slai COBAS, innanzi ai cancelli dell’ Officina Margoni SAS situata a Ravina in Via dei Filari Longhi. Il presidio è servito per avviare un processo di tutela dei lavoratori all’interno dello stabile, incontrando direttamente il proprietario dello stesso, il quale precedentemente rifiutò qualsiasi forma di contatto con le tre sigle sindacali. Oltre all’invito a rispettare e sistemare le condizioni di lavoro penose all’interno dello stabilimento rivendicando in tal modo l’articolo 41 della Costituzione “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” , si è intervenuti chiedendo soluzione in merito ad un licenziamento privo di fondamento, dato che il dipendente si è assentato per malattia, causata dai ritmi estenuanti di produzione e dagli sforzi nel movimentare merce ben più pesante dei 25 kg previsti da legge. In questo caso si ricorda non solo la violazione del suddetto articolo costituzionale ma bensì pure dell’articolo 4 della stessa “ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
A risposta delle interrogazioni si è presentata la delegazione titolare delle Officine Margoni, la quale ha espresso il proprio disinteresse relativamente al reinserimento del licenziato, assicurando agli esponenti dei sindacati di base la validità del licenziamento, insistendo nel precisare che l’azione è stata avviata poiché impossibilitati a fare altro, quando a noi invece risulta documentato il volere da parte del lavoratore di confrontarsi più volte con l’azienda per l’ottenimento di quel periodo necessario per curarsi e operarsi. Non sono queste le nuove forme di lavoro servile? Non stanno forse violando quel famoso articolo 41 della Nostra Costituzione?
Ricordiamo che la lotta non finisce qui. Ribadiamo la nostra convinzione che all’interno della fabbrica ci siano forme di alienazione e siamo pronti ad affiancare gli operai in un processo di unificazione e di lotta contro gli abusi padronali.

USB, SBM e Slai Cobas

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