Praticare l’antifascismo è un dovere

Ancora aggressioni fasciste a Usb.
Praticare l’antifascismo è un dovere

Un altro episodio di aggressione fascista all’USB.
La sede della nostra Federazione di Crema è stata imbrattata con svastiche e simboli fascisti. Non è la prima volta che un simile infame episodio si verifica a danno di sedi USB sempre più minacciate dall’avanzata dei fascisti nella società e dall’impunità di cui godono da parte delle cosiddette forze dell’ordine. Aggredire le nostre sedi è diventato ormai un obiettivo dei fascisti di ogni risma.
Abbiamo subito attentati in varie parti d’Italia, in alcuni casi i fascisti si sono limitati ad imbrattare con i loro bruttissimi simboli le saracinesche delle sedi, in altre è stata usata la benzina per cercare di dar fuoco alle nostre federazioni.
Certo la pratica antifascista che è nel DNA dell’USB non è gradita ai decerebrati con la svastica e lo dimostrano ad ogni occasione sapendo di godere di ampia copertura politica e giudiziaria che ne favorisce le azioni. In più occasioni abbiamo dato un contributo rilevante ai presidi antifascisti e alle mobilitazioni contro la destra comunque camuffata, in più occasioni le mobilitazioni antifasciste ci hanno visto in prima fila come accaduto recentemente a Milano o a Roma a Tor Bella Monaca dove i fascisti hanno ripetutamente cercato di aprire un proprio covo a dieci metri dalla sede di ASIA USB, ovviamente senza riuscirci grazie alla mobilitazione dei compagni e di una parte non piccola di abitanti del quartiere che pure vive proprio tutte quelle contraddizioni su cui i fascisti cercano di fare leva per rafforzare i propri insediamenti in mezzo al nostro blocco sociale.
Solo qualche giorno fa i fascisti Ukraini hanno pubblicato una lista di “terroristi” rei di aver visitato il Donbass e di aver portato la solidarietà alle Repubbliche Democratiche di Lugansk e Donetsk. Fra i nomi sbattuti in prima pagina, anche compagn@ dell’USB che in Donbass sono andati a stringere ancora di più i legami di fratellanza con i sindacati locali che ci viene dalla comune militanza nella Federazione Sindacale Mondiale.
In altri tempi a simili episodi si sarebbe opposta una forte e diffusa mobilitazione di popolo e di lavoratori. Oggi la capacità della destra di inserirsi nelle contraddizioni aperte dalla crisi capitalistica e dalle scelte dell’Unione Europea rende più difficile ricevere solidarietà se non attraverso la rete militante che ancora resiste, ed occupa sempre maggiori spazi ed ottiene consensi proprio tra chi fino a ieri avrebbe difeso la democrazia senza indugio. L’antifascismo non è un’opzione a cui si può o meno fare ricorso… l’antifascismo è la condizione essenziale per continuare a fare sindacato di classe. È per questo che siamo tutti chiamati a praticarlo, nelle modalità necessarie di volta in volta, sbarrando così la strada a derive che possono diventare pericolose.

Unione Sindacale di Base

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Un commento

  • Nei momenti di crisi epocali e srutturali, come la presente, che, dopo aver demolito la sicurezza materiale e identitaria della classe proletaria, va a incrinare quella delle classi medie, il fascismo tende, con il sostegno dei piccoli borghesi decaduti e sull’orlo della poverta’, a risorgere dalle sue ceneri, e a prendersela vilmente con chi cerca di organizzare i lavoratori piu’ deboli.
    Ma è anch’esso debole ed provvisorio; destinato a ritornare nell’ombra appena la crisi è passata.
    Politicamente, il vero nemico della classe operaia non è il fascismo, ma il POTERE TECNOLOGICO-FINANZIARIO INTERNAZIONALE, che agisce silenzioso e nell’ombra, e attraverso il consumismo e gli strumenti mediatici sta modificando, se non l’ha già fatto, l’identità profonda dei lavoratori, rendendoli inconsciamente dei borghesi, anche se a livello cosciente si credono ancora dei compagni.
    Per essere vivi e vincenti bisogna scegliersi il nemico giusto!

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