Porfido: Antitrust o antisociale

Ho letto la notizia riportata dalla stampa locale in merito alla decisione dell’antitrust di ritenere la nuova legge sul settore del porfido incostituzionale in quanto violerebbe la libertà imprenditoriale.
Senza voler entrare nel merito della legge ritengo che questa decisione sia l’ennesima dimostrazione del ruolo di questi “strumenti di controllo” che ormai si sono dimostrati strumenti in mano alle multinazionali ed alle grandi imprese con l’unico scopo di abbattere le barriere di protezione sociale previste dai vari paese.
Per questo ritengo che una forza sociale come il sindacato debba andare oltre le perplessità sulla decisione di questo organismo ed avviare una riflessione sul suo agire.
Infatti da quanto si evince dall’articolo la pronuncia di profilo di anticostituzionalità deriva dal fatto che la legge su porfido tutelerebbe troppo i lavoratori (sic!!) e quindi lede “i principi nazionali e comunitari in materia di libera concorrenza”.
Ecco è dentro questa frase che si nasconde la vera anima di questo istituto che in due righe ha affermato:
1) che il lavoratore è considerato merce e quindi non va tutelato se non parzialmente (e come la merce si deve evitare che non sia deperibile) ma poi per quanto riguarda salario, condizioni e normative diritti nessuna tutela deve essere prevista dalla legge;
2) che la “libera concorrenza” (leggi sfruttamento) non deve trovare limiti che oggi sono il lavoro ma domani potrebbe essere l’ambiente, la salute, ecc in piena coerenza con i principi ispiratore che animano il TTIP, il Cetra e accordi transnazionali vari.
Una terza riflessione riguarda la distorsione del concetto di concorrenza.
Infatti la concorrenza dovrebbe svolgersi (stando al concetto liberale) con regole uguali per tutti e quindi – ritornando al porfido, ma si potrebbe parlare delle aperture domenicali dei negozi – se tutti hanno gli stessi obblighi (occupazione, salario minimo, difesa salute, salvaguardia dell’ambiente ecc) cosa c’entra la libera concorrenza??
Nulla!!
infatti seguendo questo ragionamento un’azienda di trasporti potrebbe mettere in discussione i limiti di velocità e di sorpasso sulle autostrade per i loro camion, o, per assurdo in Inghilterra pretendere di viaggiare a destra anziché a sinistra.
E gli esempi potrebbero continuare ma tanto è che oggi, la parola concorrenza vine distorta e piegata, come dimostra anche questa pronunciamento alle logiche del profitto.
Una logica usata per imporre il Salva Italia di Monti che liberalizza le domeniche nel commercio con tutte le conseguenze sulle condizioni normative per centinaia di migliaia di lavoratrici costrette a sacrificare la famiglia per la concorrenza.
No signori questa logica va ribaltata e bisogna combattere le logiche neo liberiste che l’Europa vuole imporci e quindi penso sia giunto il momento ripensare la nostra adesione all’Europa.
Non passa giorno che , come questo pronunciamento ma altri fatti, ci dicono chiaramente che per i diritti universali, diritti sul lavoro, stato sociale sono incompatibili con quest’Europa che non ha esitato ad affamare il popolo greco per salvare la Bundesbank.
Ezio Casagranda

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