No alla tagli di Ugo Rossi

provinciaNo alla  spending review di Rossi
Il siparietto di critiche trasversali che è avvenuto in questi giorni fra l’ ex presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai e il neo eletto Ugo Rossi è effettivamente il segno del momento complesso che sta vivendo la nostra provincia.
La fine del “dellaismo” che ha fatto mettere le “grandi opere” in salsa trentina nel album dei ricordi è oramai acclarata, il “gigantismo provinciale” nostrano dopo aver tenuto banco per gli ultimi dieci anni si è rivelato un desiderio slegato da una più realtà complessa . Adesso arriveranno al pettine alcuni nodi infatti la crisi strutturale del modello economico e quella culturale che sta vivendo il nostro paese stanno portando a un attacco all’Autonomia; il centralismo inaugurato dal governo Monti è diventato un pericolo serio. Il centro “sinistra” autonomista negli ultimi anni invece di puntare a rendere più virtuosa la nostra provincia magari sperimentando gestioni pubbliche e partecipate di servizi come quello idrico, spesso ha ingrassato le sue clientele . E’ piuttosto particolare sentire parlare di sobrietà e il neo presidente Ugo Rossi, se pensiamo che lui stesso da assessore alla sanità ha tirato le fila di mega progetti e che la giunta di cui ha fatto parte ha dato il via all’esperimento più mal riuscito dell’era dellaiana le Comunità di Valle (ancora senza competenze e con un inevitabile costo per la collettività). Le risorse dell’ autonomia in alcuni casi sono state usate come un bancomat per amici vicini al potere ma adesso arrivano i primi tagli arrivano al welfare, che dire avremmo voluto forse vedere delle spese più oculate negli scorsi anni, penso alle consulenze svolte e pagate per metroland un’altra “grande opera” che alla fine non si farà. Serve un rinnovamento nel modello trentino, che non può passare di certo per un attacco al welfare, altrimenti il sogno dellaiano di portare la nostra provincia ai livelli nord europeo si infrangerà contro la pericolosa spendig reviuw già lanciata da Rossi.
Jacopo Zannini  

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