Morte di un operaio. A 87 anni

valbrunaOttantasette anni e non sentirli. Chi non vorrebbe ritrovarsi così in buona forma, a quell’età? L’unico problema è che non dovresti andare a lavorare, suggerirebbe qualsiasi medico.
E invece Valerio Sardo, vicentino, stamattina stava trafficando all’interno dell’acciaieria Valbruna. Alla sua età. Con l’azienda, dopo la pensione, aveva firmato un contratto di “consulenza”. Ma continuava a fare quello che faceva prima, non stava in ufficio e non mandava le sue consulenze via email. Non era un ingegnere, è evidente…
Ci aveva passato dentro tutta la vita e ce l’ha anche lasciata, travolto da un muletto. Solo 9 mesi fa, tra il 4 e il 5 dicembre 2013, un altro operaio molto più giovane – è morto nella stessa fabbrica. Recidivi, e maniaci del risparmio sui costi.
Tutti dicono infatti che “Valerio era molto stimato”. E certo, a quell’età era ancora in grado di fare il lavoro di uno molto più giovane, a una frazione dello stipendio dell’altro…
I sindacati presenti in fabbrica, dopo un paio d’ore, hano bloccato la produzione. Atto doveroso… Ma dov’erano fino a ieri mattina, quando Valerio girava sui luoghi della produzione più rischiosa che si conosca (prima di scendere in miniera o di mettersi alla guida di un Tir o di un treno)? A leccare il cula del padrone, se ci è consentita l’espressione cruda…
E infatti è stata l’azienda a mandare a casa i dipendenti, per sciacquarsi l’immagine. “La Direzione Aziendale delle Acciaierie Valbruna si stringe con cordoglio alla famiglia di Valerio Sardo, persona stimatissima e amata da tutti. Appena appresa la notizia dell’infortunio, avvenuto alle ore 10 di stamattina, i vertici hanno disposto l’immediato fermo delle attività per un’intera giornata, in segno di lutto e di vicinanza ai familiari e ne hanno dato tempestiva comunicazione alle Organizzazioni Sindacali”.
Non c’è limite, per voi padroni, vero?
Fonte Contropiano.org

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