L’inutile ruolo delle parti sociali

Uno dei più stanchi e rituali momenti delle consultazioni di Bersani è stato l’incontro con le parti sociali. Già la definizione in sé da’ fastidio. ” Parti sociali” sono parole che stanno nel palazzo non nella società, e oggi definiscono organizzazioni in profonda crisi di risultati e di rappresentanza. Organizzazioni che si sorreggono reciprocamente per salvare la propria funzione e struttura burocratica e che assieme cercano disperatamente un ruolo istituzionale.
Il termine parti sociali nasce dal profondo del pensiero democristiano. Lavoratori e imprese, tutti con gli stessi interessi e nella stessa barca, si rivolgono alla politica che sta ad un livello superiore. Ci sono gli interessi comuni delle parti sociali e poi c’è il potere politico che interpreta l’interesse generale del paese.(…)
Durante la prima tangentopoli le parti sociali hanno assunto un ruolo centrale, facendo supplenza ai partiti travolti dalla crisi della prima repubblica.
Poi con Berlusconi si è sviluppato un loro ruolo di contorno ai governi di centro destra, che convocavano assemblee di decine di associazioni, compreso l’inesistente sindacato padano, per spiegare quello che avevano già deciso. Monti poi si è più volte vantato di non subire il condizionamento delle parti sociali.
Insomma la definizione ed il ruolo di parti sociali fa parte della storia della politica e delle sue istituzioni e accompagna tutto il percorso della crisi della rappresentanza.
Le ultime dichiarazioni dei leaders delle parti sociali, hanno mostrato la perfetta inutilità di questa definizione e di questa funzione oggi.
I sindacati confederali non sono stati capaci di comunicare un solo messaggio forte sul lavoro. La stampa ha capito che vogliono, come tutti, ridurre l’Imu. Una volta la CGIL sarebbe partita dal blocco dei licenziamenti, ora chiede di sbloccare i crediti alle imprese.
Il segretario della CISL ha fatto un comizio contro Grillo, mentre quello della UIL ha protestato contro la casta.
Ma non sono solo i gruppi dirigenti sindacali a mostrare la loro crisi. Il presidente della Confindustria è stato solo capace di dire: fate presto o chiude tutto. Quelli delle associazioni delle piccole imprese più o meno hanno detto lo stesso. Non una dichiarazione sulle politiche di austerità, su ciò che avviene in Europa, sui vincoli di bilancio. Ma che scherziamo, le parti sociali non guardano così lontano.
Tra un po’ le parti sociali dovranno vedersela con il ruolo dell’Automobil Club.
Ci deve essere un legame tra la catastrofe che colpisce il mondo del lavoro, e la funzione attualmente inutile delle parti sociali.
Non voglio dare suggerimenti alle imprese sulle loro rappresentanze, ma so che i lavoratori hanno bisogno di sindacati che la smettano di recitare il ruolo delle parti sociali e siano solo di parte, dalla loro parte.
Giorgio Crermaschi – Fonte: Rete28aprile.it

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