La democrazia dell’acqua sommerge il Consiglio

Oggi, 28 febbraio intorno alle 18,30, centinaia di cittadine e cittadini hanno occupato il Comune di Trento interrompendo per alcuni minuti i lavori della giunta comunale.
“Il nostro voto va rispettato! Acqua Bene comune” c’era scritto nello striscione aperto nella sala consiliare davanti alle forze politiche municipali e al Sindaco Andreatta.
Come promesso i militanti si sono fatti sentire, pacificamente determinati, per attirare la distratta attenzione della Giunta sull’ordine del giorno presentato dai consiglieri Porta di Rifondazione e Coppola dei Verdi – frutto dell’eleborazione dei movimenti cittadini – sul riassetto del servizio idrico provinciale che dovrebbe essere gestito attraverso un’azienda speciale di diritto pubblico – Referendum di giugno docet – proposta del tutto in antitesi alla Spa a capitale pubblico voluta dalla Provincia e sollecitata in questi giorni ai Comuni trentini.
Dopo un breve colloquio con il Sindaco Andreatta il movimento dell’Acqua ha ottenuto di discutere la questione domani alle 17. E anche sta volta al cospetto del Sindaco le militanti e i militanti saranno numerosi a far intendere le ragioni dei beni comuni e del referendum sull’acqua.
Poi le forze sociali sono state ricevute da alcuni consiglieri, Scalfi del Pd, Giugni ex Idv ora nel gruppo indipendente, Micheli dell’UPT, Armellini della Patt, Maestranzi di Leali del Trentino, oltre ovviamente a Porta e Coppola. I consiglieri si sono detti disponibili a rimettere la “brocca d’acqua sul tavolo” e a confrontarsi nel merito sull’Odg proposto dai movimenti.
A chi ha storto un po’ il naso per l’irruzione chiassosa al consiglio comunale, le cittadine e i cittadini trentini hanno loro risposto che tanta è stata la sordità delle forze politiche locali nei confronti dell’esito referendario, che un po’di movimento e di rumore è solo il sale della democrazia.

Comitato acqua bene comune – Trento

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