La Circoscrizione per la Palestina

palestina1Riceviamo e volentieri  pubblichiamo
La Redazione
Documento ai sensi dell’art. 26 del regolamento del decentramento

Premessa.
La guerra non è un evento ineluttabile, è sempre la scelta operata da pochi soggetti dotati di ampio potere, pagata e subita da grandi masse umane. La guerra, anche se sempre ammantata dei più diversi “ideali”, guerra umanitaria, guerra di religione, unificazione del sacro suolo della patria, esportazione della civiltà, esportazione della democrazia; è sempre fatta per interessi economici, spesso biechi interessi economici, di pochi.
A guerra finita avremo pochi pescecani enormemente arricchiti e molta povera gente morta, ferita, devastata nel corpo e nell’anima e in miseria.
La guerra la pagano soprattutto i più deboli, i civili, le donne e i bambini.
A fine guerra verranno eretti i monumenti e rinominate le vie e le piazze: agli eroici generali, ai corpi combattenti, agli eroi di guerra.
Altri monumenti saranno innalzati ai caduti, al milite ignoto. Un bel monumento, una bella targa, riscaldano il cuore, tacitano gli arrabbiati, addormentano le coscienze e soprattutto costano meno delle indennità ai superstiti, delle case ai rifugiati, degli ospedali e delle scuole.

Nessuna targa è mai stata apposta per ricordare chi voleva la pace e si è opposto alla guerra.

Mi sembra pertanto doveroso, di fronte all’ennesima strage in Palestina, strage essenzialmente di civili, di vecchi, donne e molti bambini, ricordare due personaggi, due politici, ma anche due combattenti coraggiosi, ancor che nemici, che hanno avuto il coraggio di fare la pace. Due combattenti su fronti opposti che hanno avuto la forza di darsi la mano per iniziare un percorso di pace e proprio per questo sono stati uccisi, uno di loro proprio dai militaristi dello stesso popolo.

Yitzhak Rabin nato a Gerusalemme nel 1922 è stato un politico e militare israeliano capo del governo di Israele dal 1992, in questa veste il 13 settembre 1993 firmò gli accordi di pace di Oslo.
L’accordo prevedeva il riconoscimento da parte di Israele dell’OLP come rappresentante del popolo palestinese e da parte dell’OLP il riconoscimento a Israele del diritto ad esistere. L’anno dopo fu insignito al Premio Nobel per la pace insieme al presidente della futura Autorità Nazionale Palestinese, Yaser Arafat.
Rabin venne ucciso il 4 novembre 1995 da un colono ebreo dell’estrema destra sionista, contraria al riconoscimento dei diritti del popolo Palestinese.
Yaser Arafat, nato al Cairo nel 1929, leader dell’OLP (organizzazione per la liberazione della Palestina), ha combattuto contro lo stato di Israele per buona parte della sua vita. Nel 1989 viene eletto Presidente dello stato di Palestina in esilio, in questa veste ha firmato gli accordi di Oslo e ricevuto il Nobel per la pace. Ariel Sharon, esponente della destra sionista, presidente di Israele dal 2001 confina Arafat nella sua casa in Cisgiordania. Qui si ammala gravemente e viene portato in ospedale a Parigi, dove muore l’11 novembre 2004, con molta probabilità assassinato per mezzo del polonio dai servizi segreti israeliani.
Tutto ciò premesso:

Il Consiglio della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, chiede alla Giunta Comunale di voler intitolare una nuova Via/Piazza o altro luogo rilevante della Città, a Rabin-Arafat premi Nobel per la pace, due nemici combattenti che hanno saputo costruire un percorso di pacificazione fra i loro popoli.

PS (l’ordine dei nomi è dettato da una semplice questione fonetica)

Mario Voltolini Consigliere di Rifondazione Comunista

Loading

Un commento

  • Lorenza Erlicher

    non sono d’accordo, è uniniziativa che rischia di creare ancora più confusione di quella che c’è sulla lettura di questo conflitto. Rabin è stato assassinato da un estremista che trovava eccessive perfino quel minimo di finto riconoscimento ai palestinesi, ma con Oslo fu un iniziativa di furbizia e non di pace, con cui in pratica Isralee si è liberata del carico dell’ amministrazione di milioni di palestinesi, demandata ad un autorità palestinese con tanti oneri e pochi onori con la creazione delle aree A,B e C, senza rinuciare al controllo militare del territorio, che infatti a visto l’espansione delle colonie, anche ne periodo del governo rabin. Continuo a pensare che la colonizzazione non sia compatibile con nessun processo di pace, e finora non c’è stato nessun governo israeliano che l’ha interotta.

Rispondi a Lorenza Erlicher Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.