I Brezneviani delle liberalizzazioni

Il professor Emiliano Brancaccio all’interno della trasmissione omnibus di questa mattina ha confutato le teorie che circolano sul tema delle liberalizzazioni.
Secondo Brabcaccio la ricerca economica non conferma l’esistenza di correlazioni significative tra precarizzazione del lavoro da un lato e crescita dell’occupazione dall’altro, né conferma l’esistenza di un legame tra liberalizzazioni e riduzioni dei prezzi.
Anzi, può accadere che a seguito delle liberalizzazioni i prezzi aumentino anche più dell’inflazione.
Per esempio, nel campo delle assicurazioni auto, il passaggio dai prezzi amministrati ai prezzi liberalizzati ha comportato un boom delle tariffe oltre quattro volte superiore all’inflazione. I fautori delle liberalizzazioni replicano sostenendo che non si è ancora liberalizzato a sufficienza.
Così facendo però ricordano sempre di più quei “brezneviani” che all’epoca della stagnazione sovietica affermavano che non si era fatto abbastanza socialismo…
Personalmente concordo con quanto sostenuto da Brabcaccio, basta vedere i servizi bancari, dell’energia elettrica o il prezzo della benzina per capire che l’idea per cui le liberalizzazioni e le privatizzazioni portano benefico ai prezzi non regge alla prova dei fatti.
Ritengo quindi false e strumentali le posizioni di quanti sostengono, a partire da Monti fino a Bersani passando per Alfano, che le liberalizzazioni portino ad un abbassamento dei prezzi, creino posti di lavoro o aumenti la produzione industriale.
Di conseguenza appare falsa anche la tesi che liberalizzando o privatizzando i servizi sociali si genera crescita o abbassamento del debito pubblico.
La redazione

Visualizza il video dell’intervento di Brancaccio

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