Hanno distrutto le fratte per niente

Riportiamo un volantino/comunicato della tribù delle Fratte sulla vicenda del Vallo Tomo di Mori.
La redazione
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Ancora? Sì, ancora.
Siamo ancora qui a ribadire che la Provincia, la Protezione civile, l’assessore Mellarini, il sindaco Barozzi, il PD e la Misconel hanno distrutto i più bei terrazzamenti di Mori, quando il progetto di messa in sicurezza alternativo sarebbero stato molto meno impattante e anche più veloce da attuare.
Noi continueremo a ricordare le responsabilità di chi ha imposto il vallo tomo, perché l’orrendo muro che è stato eretto non dovrà mai far scordare l’incantevole paesaggio di terrazzamenti che sono andati distrutti, e con questi non dovranno mai scomparire dalla memoria la fatica e le vite di chi li aveva costruiti e curati nei secoli.
Se si fossero seguiti i progetti alternativi, si sarebbero salvaguardate le fratte e il diedro sarebbe già stato demolito (110 giorni in tutto). Dopo più di 110 giorni di lavoro della Misconel, invece, il progetto non è stato ancora portato a termine e il diedro è ancora lì. Stasera, forse, ci diranno come e quando pensano di demolirlo.
È stata più rapida la magistratura ad indagare sulle proteste della tribù delle fratte, che la Protezione civile a elaborare un progetto di demolizione che, a rigor di logica, avrebbe dovuto essere la prima cosa da fare (visto che sulle carte c’è scritto “intervento per la demolizione dell’ammasso roccioso in località Montalbano” e non “sostituzione di terrazzamenti con uno scivolo e un muro”).
Come nella più classica delle partite a poker, stasera, in un orario improponibile dato che la maggior parte della cittadinanza finisce di lavorare a quell’ora, dopo mesi dall’ultimo loro incontro aperto al pubblico del quale ne va ricordata la modalità imperativa quindi priva di confronto e spazio per eventuali proposte più razionali ed economiche, vedremo scoperte le carte e forse ci verrà illustrato il progetto di demolizione dello sperone di roccia che incombe sulle nostre case.
Dopo due mesi che il progetto giace chiuso nei cassetti della Provincia, per pura bontà e concessione del “Sovrano”, sapremo quale futuro ci aspetta. Speriamo nella clemenza di nostra madre Provincia augurandoci una demolizione non troppo pirotecnica. Un dato, in ogni caso, non può più cambiare – ed è quello che più ci preme: hanno distrutto le fratte per niente.
Se poi vorranno continuare a devastare il territorio con valli tomo da Mori Vecchio a Isera, senza chiedere il parere dei cittadini, noi non molleremo mai!

Mori, 9 maggio 2017 tribù delle fratte

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