Flash mob per l’acqua pubblica

Oggi alle ore 12.00 a Trento in Piazza del Duomo, attivisti per l’acqua bene comune e studenti universitari hanno realizzato un flash mob attorno alla fontana del Nettuno: acqua pubblica e il lancio della manifestazioone nazionale del prossimo 26 novembre a Roma, gli slogan.
Ma soprattutto un messaggio chiaro verso chi, nonostante il referendum acqua bene comune e la crisi globale in atto, viaggia ancora verso un’idea mercantilistica dell’acqua.
Gli organi provinciali parlano infatti della creazione di una Spa In House per la gestione del servizio idrico ora in mano a Dolomiti Energia Spa, entro la fine dell’anno. Le Spa 100% pubbliche sono enti di diritto privato: una concezione ben lontana dalla gestione pubblica e partecipata dell’acqua che quasi il 70% dei trentini ha detto di volere per il proprio territorio.
Luogo ormai classico per il movimento trentino per l’acqua, la fontana del Nettuno è stata oggi circondata da un nutrito gruppo di attivisti, che hanno srotolato uno striscione che diceva “Il mio voto va rispettato: Acqua bene Comune!”. In tutta Italia i movimenti che hanno promosso il referendum acqua bene comune, votato da oltre 27 milioni di persone lo scorso 13 e 14 giugno, si stanno riorganizzando perché il voto referendario venga rispettato: i due quesiti referendari abrogavano l’ultima privatizzazione dei servizi pubblici promossa dal Governo Berlusconi attraverso l’ormai noto decreto Ronchi, ed eliminavano i profitti dall’acqua con l’abrogazione del cosiddetto “Full recovery cost”, l’applicazione di una percentuale minima del 7% – ma mediamente in Italia si parla del 15 – 20% – che i privati guadagnano sulle bollette in maniera disgiunta da servizio e qualità erogati. Il Trentino si è espresso con fermezza sui quesiti referendari, facendo registrare una delle percentuali di votanti fra le più alte d’Italia (quasi il 70%).
Un quadro politico senza possibili ambiguità: i trentini vogliono l’acqua totalmente pubblica, dentro una dimensione di partecipazione e di controllo sociale. Nonostante questo, la Provincia di Trento annuncia la prossima creazione di una Spa In House per gestire il servizio idrico ora in mano alla Spa mista Dolomiti Energie: la Spa 100 pubblica è un ente di diritto privato, e a tale norme di gestione risponde.
Ecco perché oggi siamo scesi in piazza: per manifestare contro il silenzio sotto il quale si stanno decidendo le politiche fondamentali per il nostro territorio e le sue risorse; per chiedere il rispetto del messaggio politico che anche in Trentino è stato espresso dal referendum del 13 giugno scorso. Napoli, prima in Italia,ha attuato la trasformazione della Arin Spa in “Acqua Bene Comune Napoli”, un ente di diritto pubblico che gestirà le risorse idriche.
A nche in Trentino vogliamo sia messa in atto un’operazione che ridia la gestione dell’acqua in mano ai cittadini. Per questo, chiederemo quanto prima un confronto pubblico con le istituzioni e stiamo preparando una serie di iniziative di sensibilizzazione e confronto, la prossima delle quali, l’arrivo di Alberto Lucarelli, primo assessore ai beni comuni d’Italia. Un altro modello di società è necessario ed iniziamo a costruirlo dalla gestione dei beni comuni

Per questi motivi il popolo dell’acqua tornerà in piazza il prossimo 26 novembre a Roma e invita tutte e tutti i trentini a costruire una grande e partecipata manifestazione nazionale.

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