Facebook blocca il profilo simbolo delle lotte Coop

lacoopseitu1“Donna Coop” raccoglieva le denunce sulla difficile vita delle cassiere
Facebook, la piattaforma sociale di Mark Zuckerberg, è inflessibile e le “cassiere coop” da oggi hanno un motivo in più per arrabbiarsi. Con poche e semplici parole, “Donna Coop” il profilo Facebook dedicato alle lotte delle lavoratrici della grande distribuzione gestita dalla Coop, è stato bloccato. Motivo? “Nome non confacente ai criteri”.
A far nascere quell’esperienza fu la denuncia alla Littizzetto, allora testimonial Coop, delle donne della catena commerciale organizzate con USB. Era qualche anno fa, e la denuncia portò a galla, con grande risalto mediatico, la realtà dei lavoratori e delle lavoratrici. E quel profilo facebook ha continuato a riportare puntualmente le amarezze vissute sul luogo di lavoro: turni, trattamenti economici, ripetitività, potere dei capi, deregulation contrattuale. Fino a ieri.
Quell’avatar è stato usato da tante cassiere della Coop, e da altre delegate USB che si sono alternate al PC e ha permesso poi la creazione del gruppo facebook “L’insostenibile solitudine della cassiera”, nato da un post e divenuto luogo di scambio di chi vive la solitudine di un centro commerciale.
“Quell’account ora è bloccato e forse lo resterà – dichiara Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato -. Caro Facebook, caro Mark Zuckerberg, dietro quell’avatar si nascondeva chi non ha diritto di parola e di critica, chi deve lavorare per quattro soldi ed in silenzio, pena il licenziamento. Perché si sa che se un lavoratore parla viene licenziato.”
“A te, caro ragazzo americano – prosegue il sindacalista Usb – che hai fatto una fortuna, dedico la lettera scritta da Donna Coop, da tante Donna Coop che da oggi, grazie alla tua Policy, hanno una voce in meno per gridare il loro disagio”.
Lavoratrici Coop scrivono a Luciana Littizzetto nella giornata contro la violenza sulle donne: Cara Luciana…

USB Lavoro Privato

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