Elezioni: l’antifascismo non e’ morto

Quando abbiamo visto in prima pagina del Corriere del Trentino la foto di Arisi che stringe la mano a De Eccher con in basso la didascalia “Arrisi e De Eccher contro il sistema” per un attimo abbiamo pensato ad uno svarione giornalistico, ed abbiamo atteso da parte del candidato di SEL una smentita.
Nulla di tutto questo è successo ed allora nostro malgrado, pur essendoci ripromessi di avere con SEL un atteggiamento unitario in campagna elettorale, evitando si attaccare chi poteva ed avrebbe dovuto essere nostro alleato naturale, siamo costretti a dissentire con forza.
Ovviamente qualcuno ci dirà che Arisi non lo sapeva , ma vorremo comunque ricordare a tutti chi è Cristano De Eccher. De Eccher è fra i fondatori ed i dirigenti nazionali di Avanguardia Nazionale, una formazione neonazista autrice di numerosi fatti di sangue in Italia alla fine degli anni 60 e negli anni 70. E’ sodale di Freda e Ventura condannati per strage della Banca dell’Agricoltura e di quel Delfo Zorzi (fuggito in Giappone) indicato come uno degli autori materiali della strage della Banca dell’ Agricoltura a Milano il 12 dicembre del 1969, non solo. Nella sentenza del processo di Catanzaro, quello che indicò la matrice fascista della strage della banca dell’Agricoltura dopo anni di depistaggi di Stato e di strategia degli opposti estremismi , Cristiano de Eccher è indicato come colui che comperò, con il concorso dei Servizi Segreti Italiani, i timer con cui fu innescata la bomba alla banca dell’ Agricoltura, in altre parole come uno che operò attivamente alla strategia terroristica di Avanguardia Nazionale ed alla realizzazione di quella strage. Ed ancora Cristano de Eccher fu in Trentino picchiatore fascista ed autore di numerosi episodi di violenza fascista (assalto agli studenti del Prati, pestaggio al bar Italia, etc) nonché uomo legato ai servizi deviati che proprio in Trentino all’inizio degli anni 70 (come testimonia la denuncia che l’ allora nuova sinistra effettuò presso la popolazione ed i processi ad alcuni altigrado dei Carabinieri e della Polizia che si tennero a Trento) sperimentarono la loro stagione bombarola e parafascista, piazzando bombe e seminando terrore contro le lotte degli operai e degli studenti.
Cristano de Eccher non ha cambiato idea, ad appoggiarlo non a caso c’è Casa Pound e gran parte dei fascistelli locali.
Non si può non sapere! Non è concesso dimenticare.
Ed a criminali di questa fatta non è consentito stringere la mano come fossero competitori leali, ne essere accostati nella lotta per una società diversa..

Altrimenti l’antifascismo non ha davvero alcun significato.

Rifondazione Comunista

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3 commenti

  • luciano

    Speriamo che questa ennesima dimostrazione di “scoerenza”e di appiattimento su posizioni a noi avverse serva ha quei compagni che,in buona fede,crede che ci sia ancora qualcosa da “condividere”con Sel, cioè con quelle persone che ancora non hanno deciso fra “abnegazione e opportunismo”,fra il mettersi in gioco e ricercare “copatibilita’”che non possono esistere con chi ci ha sempre “massacrato”.L’ingenuita’ non è più un “attenuante”,non può più esserlo,anzi è una “grave aggravante”.Non è più tempo di stare con i piedi in due scarpe o si è di qua o si è con chi ci sfrutta,ci toglie dignità e libertà e la toglierà ai nostri figli e nipoti,credo sia sufficiente per ritenere chiusa quella inutile quanto pericolosa intenzione di “unione delle sinistre”???ma unione su che cosa?e a sinistra di chi?
    Chi pensa che questi siano”argomentazioni da bar”,va lasciato nella sua convinzione perchè è chiaro che non puo essere in buona fede!abbiamo molto lavoro e poche forze non le sprechiamo con chi ha già fatto la “sua scelta”!!!

  • precario

    Siete voi che siete morti che vi attaccate ai titoli di un giornale di destra come il corriere per fare un post contro SEL ma fate politica invece di begare.

    • Stefania Squassoni

      Caro precario, che non ti firmi (…), penso che Ezio Casagranda stia facendo proprio una sana politica, sostenendo in prima persona i lavoratori(precari, ma anche quelli non precari, che da mesi non percepiscono purtroppo lo stipendio), contrastando e denunciando quotidianamente il malaffare e “l’oligopolio collusivo” nel settore delle grandi opere a Trento.
      In effetti, il Manifesto, che anche tu, immagino, concorderai nel definirlo un giornale più vicino alla sinistra (intendo, non è certo il Corriere del quale tu parli), si è occupato più volte di chi a Trento fa buona politica, cioè di Ezio Casagranda:
      http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/ricerca/nocache/1/manip2n1/20131019/manip2pg/07/manip2pz/347392/manip2r1/dellai/
      Il Manifesto, peraltro, quest’estate aveva già dedicato alle problematiche connese alla costruzione del Nuovo Ospedale di Trento un interessante articolo dal titolo “Strani affari e finanza creativa in corsia”, tuttavia, anche lì, si legge che Casagranda denuncia qualcosa di eufemisticamente parlando molto strano…Il nome di Arisi, non c’è. Anzi, oggi (25 ottobre) ho letto di lui (di Arisi) sul Trentino: ha dichiarato, al contrario di Casagranda, di essere favorevole al NOT; ho letto che secondo lui, appena si procede all’inaugurazione di un nuovo ospedale, bisognerebbe subito pensare a costruirne un altro. Del resto, quello delle grandi opere, rappresenta spesso un circuito vizioso in grado di autoalimentarsi, con evidenti vantaggi sempre a favore dei soliti nomi.
      Anche il progetto per la bilbioteca universitaria era pronto, finanziato, e tanti soldi pubblici (nostri, quindi), erano stati già spesi in tale direzione, e poi, ecco pronto il progetto di trasferimento in altra area. E, al di là delle varie importanti iniziative di denuncia messe in atto da Casagranda (anche qui, non da Arisi), riportate anche da Il Manifesto, mi sembra che siano molto chiare e significative anche le dichiarazioni dell’architetto Botta sul L’Adige (6 ottobre 2013): http://www.ladige.it/articoli/2013/10/06/biblioteca-lontana-occasione-persa
      Stefania Squassoni

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