Dorigatti: basta considerarci servi

vitaliziAbbiamo ricevuto dalla consigliera comunale Giovanna Giugni copia della lettera inviata al presidente del onsiglio provinciale di Trento in relazione ai fatti di ieri.
Volentieri la pubblichiamo perchè uno spaccato che dimostra quanta distanza esiste fra l’Istituzione Consiglio e la cruda realtà in cui vivono i cittadini.
La redazione
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Caro Presidente Dorigatti
i Trentini sono un popolo tranquillo, raramente sopra le righe, morigerato nei toni e nei modi. Le azioni di protesta che oggi hanno interessato il Consiglio Provinciale devono essere perciò lette con molta attenzione. Una manifestazione di rabbia, che non è tuttavia sfociata in azioni di violenza fisica, non può essere liquidata con sdegno, come offesa alle istituzioni. I cittadini sono i proprietari delle istituzioni ( la sovranità appartiene al popolo….) e devono essere messi in grado di conoscerle ed apprezzarne il lavoro.
La scandalosa vicenda dei vitalizi milionari e delle “liquidazioni” da 280000 euro a consigliere non potevano passare sotto silenzio, nè finire facilmente nel dimenticatoio. Non dopo l’aumento generalizzato di fallimenti, disoccupazione, povertà, carico fiscale ed età pensionabile.
Caro Presidente ,sono le istituzioni ad aver offeso noi cittadini, trattandoci come servi della gleba, come pecore da tosare. E non per qualche ora, ma per anni.
Un popolo impoverito, vessato e senza speranze per il futuro dei propri figli rischia di non tollerare che ci si arricchisca in cinque anni molto più di quanto possa avvenire, lavorando onestamente, in una vita.

Giovanna Giugni- consigliere comunale a Trento-

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