Dai professori solo demagogia e violenza.

Sabato e domenica il settimo Festival dell’economia a Trento ha ospitato i rappresentanti del governo tecnico nelle persone del ministro Fornero e del ministro Passera che hanno parlato seguendo un unico filo conduttore: la vecchia politica e la demagogia.
Infatti, come i vecchi politici (vedi Berlusconi) hanno scaricato le responsabilità dell’attuale crisi sul governo precedente. Usano la demaggia per sostenere (Fornero) che il welfare è stata la causa del debito pubblico. Che (Passera) ora è necessario cambiare paradigma nelle scelte di politica economia come se fino ad ieri ci fosse stato il comunismo e non un governo che per 17 anni ha fatto politiche neoliberiste che hanno generato: crisi economica, debito pubblico, disoccupazione e povertà.
Due ministri che non sono andati oltre le solite frasi sulla bontà di questo governo senza mettere in campo nessuna nuova idea di come uscire da questa situazione. Hanno solo ripetuto che la causa della crisi non è il liberismo, o le azioni speculative della banche ma il fatto che c’è ancora troppo poco liberismo. Meno Stato e più mercato lo slogan preferito dai due ministri che, guarda caso, si sono dimenticati di dire che senza l’intervento degli stati il sistema bancario sarebbe fallito.
Infatti quando Passera parla di meno stato, intende che lo stato deve privatizzare il welfare ed utilizzare quelle risorse per foraggiare le banche, la speculazione e le multinazionali che stanno dietro le grandi opere a partire dal Tav, dal Mose, ecc.
La Fornero parlando di debito pubblico accusa velatamente i cittadini che usano il welfare (sanità pubblica, scuola pubblica, trasporti pubblici, servizi pubblici, ecc) di essere i responsabili del debito pubblico e stranamente si dimentica di dire che questo debito, come accertato da molti studiosi, anche internazionali, è dovuto all’evasione fiscale, ai costi della corruzione politica e dell’economia speculativa di cui lei e Passera ne sono i paladini.
Come si può notare da questi piccoli esempi la demagogia e populismo sono gli ingredienti del loro amministrare la cosa pubblica sotto dettatura della troika europea.
Contro questa politica di austerity sabato a Trento non sono mancate le contestazioni da parte del comitato “welcome fornero” nei confronti del ministro che piange e dei comitati “NO TAV” del Trentino nei confronti del ministro conflitto di interessi versione Intesa San Paolo.
A Trento, come a Brescia, a Torino, in Valsusa il dissenso è stato represso con la violenza. Questa è la democrazia della Fornero e del suo governo: dalla”paccata” di miliardi inizialmente previsti, e poi spariti, dalla riforma del mercato del lavoro sono rimaste solo le “pacche” di una violenza immotivata della polizia portata a termine da celerini facinorosi e violenti istigati a sfogarsi su inermi manifestanti.
Questo è il volto di un nuovo e pericoloso autoritarismo su cui tutti devono riflettere perché la distanza che ci separa da una dittatura politica (quella finanziaria è già operativa) si fa sempre più breve.
Per questo invito quanti hanno applaudito questi ministri a riflettere e, guardando negli occhi i loro figli, domandarsi quale futuro gli stanno costruendo?

Ezio Casagranda.
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Un commento

  • luciano

    E adesso???La Fornero e simili sono passati,il loro atteggiamento lo conoscevamo e lo hanno messo in pratica nel “migliore” dei modi:lei che si scusa per il disturbo e nel frattempo i suoi “sgherri” al di fuori che massacrano di botte chiunque gli capiti a tiro!!!
    E adesso???Adesso bisogna, al più presto, portare il paese allo sciopero generale,bisogna portare la gente alla riflessione,alla ricerca della verita!Se c’è un tentativo di ridisegnare i rapporti di forza per ridare fiato e credibilita al sistema di potere capitalista,le persone comuni lo devono sapere e lo sciopero generale puo’ diventare una cassa di risonanza per far conoscere la VERITA!!!
    PER LO SCIOPERO GENERALE SUBITO!!!

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